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Sull'ospedale ci vuole unità

Foto © Acri In Rete
Piero Cirino
Le proteste di Castrovillari sull'ospedale Spoke non lasciano indifferente la comunità acrese. Nel centro presilano c'è la piena consapevolezza che metabolizzare una realtà diversa nel centro del Pollino possa determinare una fase di proteste e rivendicazioni che, dal suo punto di vista, risultano sacrosante.
Se nel far questo ci si lascia andare a qualche intemperanza verbale, ci sta.
Ma se, nel merito, rivendicare i propri diritti significa ledere quelli altrui, allora tutto cambia.
Così certe prese di posizione, negli ultimi giorni, hanno avuto il potere di compattare un'intera comunità. Anche nelle fasi più calde dell'iter che ha portato quello di Acri a diventare ospedale Spoke, non sono mancati i distinguo e le accuse incrociate tra Udc e Pd.
Ora, al di là della diversa ricostruzione dei fatti, marciano tutti nella stessa direzione ed è quella di difendere un risultato, quale esso sia, e di farlo con l'orgoglio e la dignità di chi è cosciente di avere tutte le carte in regola per valorizzare il proprio presidio sanitario.
Nel corso dei mesi scorsi l'ospedale civile “Beato Angelo” è stato sottoposto a continue ispezioni di commissioni e personalità esterne e tutte hanno certificato un'offerta sanitaria, in termini di struttura e professionalità, tra le migliori della regione.
Se è così, ci si chiede perché debba essere immolato sull'altare di una razionalizzazione che non tenga conto di qualità e investimenti fatti negli anni.
Che anche le espressioni più diverse siano disposte a mettere da parte i propri legittimi interessi di parte in nome di una battaglia senza colore politico lo ha dimostrato la riunione promossa nei giorni scorsi dal sindaco facente funzioni.
Ognuno ha detto la sua e tutti hanno detto che è tempo di marciare insieme. Almeno in questa fase. Anche certe sortite da parte di esponenti della politica regionale e nazionale, comunque espressione del proprio partito, hanno suscitato una certa irritazione nel Pd.
Insomma, la sensazione è che anche con una campagna elettorale alla porte, che si preannuncia rovente, ci sia la volontà unanime di lasciare fuori dalla contesa il futuro dell'ospedale. E' troppo importante per una comunità che nel corso degli anni ha dovuto subire tagli e ridimensionamenti che hanno pesantemente inciso anche sul suo tessuto sociale.
Tutto questo indipendentemente da Castrovillari, con la chiara consapevolezza di voler comprendere l'effetto sulfureo che questa vicenda ha sugli animi più sensibili, ma con la chiara intenzione di non voler comunque recedere da una condizione che restituisce alla città, qualunque cosa significhi ospedale Spoke, una sua dignità nel garantire un diritto su cui non ci si può dividere.


Fonte "Il Quotidiano della Calabria"

PUBBLICATO 07/01/2013





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