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Anziani in coda dalla sera prima per ritirare la pensione

Foto © Acri In Rete
Roberto Saporito
Sarà che dopo le feste di Natale, i soldi servono con urgenza, sarà che nessuno vuole pagare la mora su bollette scadute solo qualche giorno fa, sarà, infine, il piacere di toccare con mano la propria pensione piuttosto che farsela accreditare sul proprio conto corrente o libretto postale. Fatto sta che quanto accaduto ieri all’ufficio postale centrale, ha dell’inverosimile. Centinaia di anziani hanno preso d’assalto la struttura di via De Vincenti già dalle prime luci dell’alba.
Chi solo, chi accompagnato da familiari, chi, infreddolito e ancora assonnato.
Ma la notizia si arricchisce di un particolare curioso e per certi versi inquietante. Il mese di gennaio, infatti, ci ha regalato un aspetto che dovrebbe far riflettere. Per ritirare la pensione più di uno ha pensato bene di mettersi in coda addirittura dalla sera prima. Noncurante del giorno di festa e del clima invernale, con la temperatura che era poco sopra lo zero, una ventina di pensionati hanno trascorso la sera del primo dell’anno, davanti all’ufficio postale per essere, poi, tra i primi in fila il giorno dopo.
Incredibile ma vero. Altro che veglione, cene e giochi in famiglia. Anziani, ultra sessantenni, in auto con radio e climatizzatore accesi, per nulla intimoriti dalla lunga nottata che li aspettava. In attesa ci sono anche persone meno abbienti e disoccupati che ricevono l’assegno sociale.
Via De Vincenti, alle 23, sembra una via del centro nelle ore di punta. Auto in coda, discorsi e chiacchiere. Si scherza, per sdrammatizzare, ma si riflette anche
. Quasi tutti hanno già cenato, altri, invece, si sono portati dietro qualche ottima pietanza non consumata il giorno prima. Come fosse Ferragosto o Pasquetta. La temperatura è rigida ma gli anziani presenti non sono per nulla spaventati ; “ho fatto la seconda guerra mondiale, sono abituato alle sofferenze.” Qualcuno spiega i motivi della scelta; “domani (mercoledì, ndr) ci saranno file interminabili anche per pagare le bollette e non voglio rischiare di restare senza soldi.
Ma c’è anche l’aspetto della solidarietà e della crisi; “mercoledì sera parte mio figlio, gli devo dare qualcosa di soldi visto che inizierà a lavorare solo a fine mese”, dice mastr’Angelo, una vita nelle gallerie.
Mercoledì mattina, un tiepido sole accoglie i “pensionati della notte”, che quando ci vedono mostrano con orgoglio e soddisfazione il numerino elimina-code ritirato alle 7 e 30 che permette loro di prelevare la pensione senza aver fatto una lunga fila. In barba ad accrediti e nottate all’addiaccio.

PUBBLICATO 04/01/2013





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