Una puntualizzazzione doverosa in risposta all'articolo del 6/11/2012 a firma di Anna Vigliaturo, assessore alla cultura del comune di Acri, a margine di un equivoco sorto in occasione della presentazione del libro di Valentina Capalbo, avvenuta il 26 ottobre.
Dopo essere stata coinvolta incidentalmente nell'organizzazione dell'evento promosso, motu proprio, dalla famiglia Capalbo, tanto desiderato dalla giovane scrittrice, ed essermi adoperata affinchè potesse compiersi, sono stata fatta oggetto di un attacco ingeneroso, a mio giudizio a tratti denigratorio, presentata come una prevaricatrice che per "anni ha fatto solo e sempre scelte personali", inadempiente nei riguardi dell'amministrazione comunale che ne sarebbe venuta a conoscenza "in modo del tutto casuale".
Non è così. Personalmente ai primi di settembre ho avvisato da Roma, per telefono, l'assessore Vigliaturo chiedendole di poter usare la sala di Palazzo Sanseverino, a conclusione del convegno legato al Premio Arena, proponendole di fare propria tale iniziativa, dopo averle illustrato le ragioni per cui l'evento sarebbe dovuto tenersi in quella data.
Sull’argomento ho avuto modo di parlare più volte con l'assessore Vigliaturo insistendo fino allo spasimo per ottenere l'uso della sala per la quale non fu, inoltre, detto né a me, né alla famiglia Capalbo, intervenuta successivamente, di produrre richiesta scritta. A riguardo va sottolineato che dopo la fine del convegno la sala, ritornata libera, si sarebbe potuta utilizzare tranquillamente.
Conoscendo l'attenzione e la cura che l'assessore mette nell'organizzare il Premio Arena, (e presumo in tutta la sua attività istituzionale) destò in me notevole stupore il suo diniego, fermo e immotivato, tanto da lasciare supporre che fosse originato da estranee ragioni. Di quanto accaduto mi dispiace, perché l'evento avrebbe meritato la partecipazione dell’'amministrazione comunale.
Pretestuosa e fuori luogo appare, perciò, la polemica sul mio impegno nell’evento e in altre iniziative riguardanti Acri. Penso di poter dire, senza tema di smentita che, sebbene "a distanza", mantengo un forte legame con la mia città natale e seguo con occhio attento la sua vita culturale non facendo mancare la mia presenza alle iniziative che ritengo più importanti e dando anche un diretto contributo quando ne ho l'opportunità, come avvenuto negli incontri organizzati dai licei con il giudice Nicola Gratteri ed il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza; con il presidente dello Svimez, professore Adriano Giannola; con la poetessa Maria Luisa Spaziani. D'altra parte l'impegno, volontario e disinteressato, da me profuso nel promuovere le iniziative su Giuseppe Antonio Arena, ne è sono una chiara testimonianza.
Io penso che, pur con le distinzioni e differenze di ruoli e funzioni, nonché di sensibilità culturali dei diversi soggetti, che nessuno disconosce, contano solo l'interesse e l'impegno per la crescita della città. Proposte, idee, iniziative, anche spontanee, in un regime democratico non prevaricano e non offuscano coloro che esercitano il governo locale, ma ne rafforzano e ne nobilitano sicuramente le azioni.