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Siamo un esercito di Sognatori: per questo siamo invincibili

"Sparuta minoranza di studenti" - Acri
Foto © Acri In Rete
Già... perché proprio dei sognatori bisogna essere per credere fermamente che anche una pacifica manifestazione possa servire a smuovere le coscienze assopite dei nostri politici e dei nostri concittadini tutti; proprio sognatori bisogna essere per credere che la libertà e il diritto si fondano sulla partecipazione democratica; sognatori bisogna essere per continuare ad urlare che la SCUOLA pubblica è baluardo di libero sapere da difendere e non un' azienda da promuovere o svendere sul mercato.
Per tutto questo e non solo, siamo orgogliosi di essere un esercito di sognatori, un esercito che vuole continuare a battersi con le sole armi della cultura per la difesa SACROSANTA dei propri diritti, ottenendoli per giusta causa, senza MAI farseli vendere come FAVORI. Un esercito che non si demotiva e non si ferma anche quando le Istituzioni, la politica e forse anche la famiglia, sembrano non vederci e non sentirci ... Nella scorsa manifestazione svoltasi giorno 24 novembre, per le strade di un paese desolato già di suo,ci siamo sentiti come SEMPRE: SOLI. Dov'era la CGIL organizzatrice dello sciopero? Dove erano i cronisti? Dove erano la maggior parte dei docenti? Per NOI non era davvero un gioco essere lì. Il pronome personale plurale sembra inappropriato se badiamo alla quantità numerica delle presenze studentesche. Ci amareggia non poco la carente o assente partecipazione. Ci riesce difficilissimo comprendere come molti, troppi giovani, siano infettati dal virus tremendo e deleterio del qualunquismo, dell'apatia e dell'insensibilità. Non contestiamo affatto chi ha posizioni diverse, chi ad esempio decide di non voler partecipare per un motivo o per un altro a eventi di protesta sociale ma CI INDIGNA non poco pensare guardare come molti ragazzi portino con disinvoltura il distintivo degli ASSENTI. ASSENTI DA OGNI VIVERE SOCIALE.
Acri è in Italia, in Europa… nel mondo. Ciò che lo rende distante dall'Italia, dall'Europa, dal mondo oltre a una viabilità a dir poco fatiscente è anche L'INDIFFERENZA e la mentalità del "tanto a che serve fare qualcosa qui". Il grido di giusta protesta ha la stessa valenza se parte dai monti della Sila o dalla capitale. Solo superando queste barriere forse riusciremo a sfatare la maledizione che il nostro non è un paese per giovani.
Con convinzione e serietà,soprattutto con passione, abbiamo organizzato il tutto:
decine di telefonate a cronisti subito pronti a dare false illusioni e adesioni con i loro "ci saremo", alla CGIL sindacato organizzatore, di cui si sperava la presenza. TUTTI puntualmente ASSENTI. Richiedere le autorizzazioni,sistemare le apparecchiature acustiche, stabilire la partenza, le tappe intermedie, l'arrivo; trovare lo slogan giusto per lo striscione...in fermento fino a notte fonda. Il nostro GRAZIE sincero ai pochi adulti, insegnanti e non, che, con i loro interventi, non ci hanno fatto pentire di averci creduto.
Quasi tutto il mondo cosiddetto adulto ha creduto, come sempre, che son cose da giovincelli, da ragazzi, appunto... Ed è così che si sgretola come argilla tenera, il nostro credo nei confronti di questi "maturi", la nostra fiducia in loro si fa debole come fiammella al vento.
Delusi sì, ma non sconfitti, nonostante tutto, continuiamo a sognare e a lottare per un Mondo GIUSTO.
La fuga dei cervelli continuerà perchè sono proprio queste occasioni a farci capire che andare via è necessario. Costretti a far bagagli andremo via da questi luoghi se niente e nessuno cambierà.
Se dunque ci amate, se volete il nostro bene,guardateci come un "fine", non come un "mezzo", perchèi giovani non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere" (Marco Fabio Quintiliano)













PUBBLICATO 27/11/2012

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