L’esperienza di governo del centrodestra acrese volge prematuramente al termine, dopo appena due anni, ponendo il nostro paese di nuovo di fronte alla scelta su chi e come dovrà governare il paese nel prossimo futuro. È forse giunta l’occasione per lasciarsi definitivamente alle spalle il modello dell’uomo solo al comando, di colui che risolve i problemi, che ha caratterizzato l’amministrazione uscente e che deve necessariamente concludersi.
Deve concludersi perché tale modello ha dimostrato tutte le sue inadeguatezze e i suoi limiti.
Purtroppo, la manifestazione di tali limiti si è riflessa soprattutto nel settore delle politiche giovanili: l’amministrazione uscente si è infatti dimostrata incapace non solo di valorizzare le giovani generazioni ma anche semplicemente di dialogare con loro, comprendendone i disagi e le aspettative.
Le prossime elezioni sono pertanto una grande opportunità per le forze progressiste del nostro paese, che possono tornare a cimentarsi in una nuova esperienza di governo dimostrando anzitutto la loro diversità nei confronti delle giovani generazioni, oltre che impegnandosi a superare la logica dell’uomo solo al comando per mettere attorno a un tavolo le migliori risorse disponibili per l’individuazione di soluzioni condivise ed efficaci ai problemi che attanagliano Acri da lungo tempo.
Per questo, come lavoratori e studenti fuori sede, accogliamo con grande favore la prima prova di un possibile cambiamento, rappresentata dalle primarie per il candidato sindaco.
Tuttavia, per fare in modo che le primarie esprimano tutto il loro potenziale, esse dovrebbero essere aperte alla partecipazione di tutti quegli studenti e lavoratori fuori sede che, sebbene lontani da Acri, possono tuttavia rappresentare una importante risorsa e possono contribuire con il loro bagaglio di esperienze, idee e formazione, al miglioramento sostanziale delle condizioni del nostro Paese.
Per aprire a questa partecipazione basterebbe poco ed è questa la richiesta che forma l’oggetto del nostro appello al gruppo dirigente del PD: spostare le primarie dalla data fissata, il 16 dicembre, di una settimana/dieci giorni, in modo da consentire a quanti torneranno ad Acri per le vacanze natalizie di poter prendere parte a questa giornata di partecipazione democratica.
Sarebbe una occasione molto importante per i giovani fuori sede, una opportunità di contribuire a gettare le basi di un futuro ritorno nella terra d’origine, che si lascia sempre con la speranza di poter ritornare, trovando le condizioni per poter sfruttare conoscenze ed esperienze acquisite in lunghi anni lontani da casa.
I fuori sede acresi non aspettano altro che gli si chieda, e gli si offrano le condizioni, per dare un contributo di merito alle questioni politiche centrali per la collettività acrese. Coinvolgerli nel processo delle primarie, e non escluderli come se fossero estranei a tale percorso, sarebbe una scelta saggia da parte delle forze progressiste acresi, che non potrebbero che guadagnarci (e non solo in termini di mero ritorno elettorale).
Il centrosinistra dia la prova di voler aprire una nuova stagione per Acri, e inizi a dare questo segnale rimandando di qualche giorno le primarie e, da quel giorno in poi, attivandosi in modo da permettere la partecipazione dei giovani, fuori-sede e non, alla vita politica di un paese nel quale essi vorrebbero, un giorno, poter tornare e poter vivere dignitosamente. Sarebbe un bene per tutti e soprattutto per il futuro di Acri.


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