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Mi Ubriaco e Son Felice…

Franco Bifano
Foto © Acri In Rete
Ti capita di incontrarli ovunque giochi l’Acri: in stadi cosiddetti “difficili” o in quelli considerati più “tranquilli”, a centinaia di chilometri di distanza o ad una manciata di minuti di auto, in grandi città come nei piccoli centri la loro presenza è garantita! Che si tratti della Campania, della Sicilia, della Puglia o della Basilicata non fa differenza, non esiste, infatti, distanza che possa fermarli! A volte può capitare che non siano tantissimi ma la loro presenza non passa mai inosservata. Espongono con cura i loro vessilli e poi partono con l’incitamento. Cosa li muove? Cosa li spinge a sfidare il freddo, la pioggia e la Salerno – Reggio Calabria? Chi glielo fa fare a macinare ore di viaggio mangiando, quando va bene, un panino per presentarsi puntuali al fischio d’inizio di una partita di calcio? E’ la passione! Qualcosa di travolgente che non attraversa le vie della mente ma che percorre le strade del cuore. Non è facile spiegarlo con la ragione poiché appartiene all’irrazionale. Un sentimento che ti lega. Ti lega alla tua squadra, ai suoi colori e contribuisce a farti amare ancora di più la tua città, Acri.
I tifosi, o se preferite gli ultràs della squadra rossonera sono unici. Amano farsi identificare da sigle, singolari, stravaganti sempre, comunque originali. Dietro di esse però ci sono tanti giovani. Perlopiù ragazzi (ma nel tempo stanno unendosi sempre più anche le ragazze) che domenica al campo si trasformano, diventano una carovana, allegra, divertente, rumorosa. Sono le loro colorate coreografie, i loro cori a rendere la partita (anche quando non è un granché) ancora di più interessate. Lo scorso anno le gratificazioni non sono mancate, le loro bandiere hanno sventolato in stadi importati come il “Celeste” di Messina o il “Tupparello di Acireale che, in anni recenti, hanno ospitato prestigiose squadre di serie A. Peccato che poi sia andata a finire come tutti sappiamo. Quando l’Acri perde con squadre che dimostrano sul campo la loro superiorità, applaudono sportivamente gli avversari. Quando invece i rossoneri escono sconfitti dal campo per loro demerito, delusi e amareggiati si lasciano andare a feroci critiche che possono durare anche fino al sabato successivo. La domenica però li ritrovi di nuovo in tribuna pronti a incitare la squadra con lunghi applausi, gli immancabili fumogeni e tanti cori. Oggi è mercoledì ma ho ancora nelle orecchie uno dei motivetti più divertenti ascoltati domenica scorsa: “bevò, bevò, bevò, bevò mi ubriaco e son felice……



























Foto Giuseppe De Marco

PUBBLICATO 07/11/2012

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