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Il risveglio dei dormienti

Marcello Perri
Foto © Acri In Rete
Eraclito nella sua dottrina filosofica metteva in contrapposizione svegli e dormienti, definendo superficiali e dormienti gli uomini comuni. Nella società in cui viviamo forse avrebbe ridimensionato le due categorie, spostando buona parte dei politici nella categoria dei dormienti. Personalmente, invece, metterei tra questi, tutta la classe politica, ormai vecchia, con idee vecchie che non guardano al futuro, ma soprattutto che non da spazio al nuovo. Metterei anche i rappresentanti del PD locale appena eletti qualche settimana fa, che sembrano essersi risvegliati dal coma profondo dopo l'elezione del segretario e soprattutto dopo l'ingresso "di nuovi figuranti".
Nelle ultime settimane, infatti, grazie a dei comunicati usciti sulle testate regionali, la questione sanità è tornata a tenere banco. Si legge di una cittadinanza che ha bisogno di chiarezza, di un paese che non merita questo trattamento, si scrive in difesa dei precari, si parla di prossime iniziative. Tutto questo è lodevole, ma alcune domande sorgono spontanee.
Questi signori dov'erano quando un gruppo di giovani, con impegno e amore per questa città, ha portato in piazza più di 7000 persone per manifestare in difesa di un diritto così importante? Quando qualcosa si poteva salvare, perché non hanno portato avanti questa battaglia di civiltà? Quali sono le iniziative tanto rivendicate dalle forze politiche di minoranza? Ma soprattutto, quali i risultati ottenuti dalla politica? Si racconta di diversi incontri con il Presidente Scopelliti, ai quali le attuali forze di opposizione hanno preso parte: a cosa sono serviti? Perché la cittadinanza non è stata mai presa in considerazione? Qualcuno ha pensato bene di fare un ricorso al politico di turno piuttosto che affiancare la cittadinanza nell'azione legale in favore dell'ospedale.
Oggi è facile puntare il dito contro un comitato di liberi cittadini, affermando che non è stato continuo con iniziative o quant'altro. A mio avviso, questo compito non spetta ai cittadini, ma alla politica. Il comitato doveva essere uno stimolo per le forze politiche, ma così non è stato. Da subito identificato come uno strumento manovrato da chissà chi, per chissà quali scopi politici e quindi, strumento di disturbo per qualcuno.
Mi farebbe piacere ricevere delle risposte alle mie domande e mi chiedo, ingenuamente, perché ricordarsi solo ora della situazione dell'ospedale Beato Angelo?
La risposta è semplice: è iniziata la campagna elettorale e qualcuno ha pensato bene di usare la questione ospedale come cavallo di battaglia.

PUBBLICATO 22/10/2012

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