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All'assalto di Serravúda

Giuseppe Palermo
Foto © Acri In Rete
La rozzezza di certa modernità, che da tempo di sta impadronendo sempre più anche delle nostre anime e delle nostre terre (io ne trovo un pizzico nell‚etnico Acresi, sempre più usato in vece di Acritani); quella che ha fatto sì che, per un "piatto di lenticchie" il fiumicello Càlamo fosse intubato, sepolto sotto il cemento armato (e si osa parlare di turismo!); quella che ha fatto sì che la Fontana di Pombìu non fosse restaurata secondo la sua grandiosa semplicità, ma "abbellita" secondo i gusti estetici personali ed efimeri di chi l'ha fatta deturpare e ha fatto togliere l'abbeveratoio; quella che ha fatto sì che fosse costruito il "Mostro del Càlamo" (l'inutile e spregevole ascensore); quella che ha fatto disporre nei centri storici le "graziose piastrellette" che sottraggono a quelle vie, a quegli spazi, a quei bastioni, atàvici, parte della loro solennità; quella che voleva far sì che fosse eliminata la Pietra del Beato Angelo, il più antico monumento di Acri, per consentire in quei luoghi il transito dei pullman; quella che sta continuando ad alimentare la devastazione del Valloncello (lo stupendo ruscello che attraversa tutta la Conca di Acri), e la struggente bellezza dei suoi salici (ne resta un "batuffolo" incantevole "ancora per quanto?" solo alla fine del viale alberato a platani che sale dalla Posta Centrale); quella che ha fatto sì che ultimamente fosse costruito (alla chetichella?) l'inutile, pericoloso e obbrobrioso ponte in cemento armato sul Valloncello, non si ferma, sfregia la "mia" Acri.
E‚ anche all'assalto di Serravúda una delle tre "alture" che circondavano i tre colli di Pandosia (v. Tito Livio, VIII, 24), e circondano i tre colli di Serra San Cataldo, la superba rocca di Acri.
Scheletri di abitazioni a più piani vi si stagliano, in tutta la loro protervia. Con quale rispetto delle norme urbanistiche, geologiche, paesaggistiche, sanitarie? Saranno collegati alla rete fognaria o costruiranno pozzi neri che alimenteranno l‚inquinamento delle falde acquifere? Ditecelo, sindaco, assessori, consiglieri della maggioranza, del centro e dell'opposizione.
Io (che non conosco i proprietari di quegli edifici) sapevo che Serravúda era terreno agricolo e che non si poteva costruire a quel modo nemmeno se si possedeva mezza montagna; sapevo che la consistenza geologica di quella serra non consentiva quel tipo di costruzioni e "cubature", e che la deforestazione montana e collinare alimentava le frane, talvolta devastanti (a questo proposito si pensi a rimboschire al più presto il sud incendiato di Serra San Cataldo). Tanto indietro sono rimasto? Che è successo nel frattempo?
Associazioni cittadine si ritagliano i loro piccoli spazi, vi si adattano e tacciano sulla cosa comune. Politicanti, lasciato il Comune, vivacchiano mollemente. Giovani, sopraffatti da ingiustificato senso di impotenza, balbettano, incoscienti, poveretti, individualmente, con flebile e facile voce, senza sapere che il potere, grande o piccolo che sia, più lo lasci solo, più, in un modo o nell‚ altro, fa a modo suo.
La più elevata attività umana, la Politica, quella dell‚aspirazione alla democrazia vera, dell'amore della cosa comune e della dedizione, è in balìa di singoli e a gruppi che di fatto costituiscono piccole oligarchie (che fine hanno fatto le assemblee e gli incontri-dibattiti sulle cose che contano?). Ancora si pensa che i problemi si risolvano rivolgendosi individualmente a questo o a quello, e ci si affida alla discrezionalità di un governatore di Regione che dice: "Devo tagliare gli ospedali, quindi anche quello di Acri", senza chiedergli a gran voce: "Dimostra! Prima di tagliare, illustra e dimostra! Illustra, per iscritto, a ogni singolo Comune, la geografia degli ospedali di Calabria! Discutiamo e dimostra, con motivi e con statistiche alla mano, quali è giusto, secondo te, che si debbano eliminare o ridimensionare, e quanti proponi di taglierne e o ridimensionarne vicino a casa tua! E se hai sbagliato ritorna sui tuoi passi!". La Politica langue. E la "nave" va.






PUBBLICATO 27/08/2012

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