Sulla riconversione dell'ospedale, ieri è intervenuto il circolo “Filippo Tommaso Marinetti” di Futuro e Libertà di Acri.
Questo intervento, tramite un comunicato stampa, arricchisce ulteriormente il coro di voci che sta alimentando il dibattito all'indomani del completamento dell'iter di conversione del nosocomio cittadino in Ospedale di montagna, con la firma, lo scorso 31 luglio, del Direttore Medico della struttura, Dott. Salvatore De Paola.
La conversione, stabilita con i decreti firmati dal commissario Giuseppe Scopelliti e del Direttore Generale dell'Asp di Cosenza Gianfranco Scarpelli, fa parte del più complessivo Piano di rientro dal debito sanitario della Regione Calabria.
Fli “visto il ridimensionamento dell'ospedale “Beato Angelo” e in mancanza di altre possibilità, propone la costituzione di un organismo senza scopo di lucro (consorzio, fondazione, associazione) capace di raccogliere su tutto il territorio, non solo acrese, ma anche dei Comuni interessati alla sopravvivenza dell'ospedale stesso, risorse private a integrazione di quelle pubbliche, al fine di realizzare, nell'attuale nosocomio, una struttura di eccellenza (come spesso avviene nel Nord d'Italia) che sappia valorizzare le risorse umane, magari richiamando i giovani medici nati nel nostro territorio e che hanno fatto carriera e sono riconosciuti come ottimi medici al di fuori dei nostri Comuni.
L'obiettivo – spiega ancora Fli di Acri - dovrà essere, inoltre, quello di potenziare la struttura e aumentare i ricoveri grazie a una alta qualità del comfort alberghiero del ricovero stesso e la umanizzazione nel rapporto terapeutico. Il nuovo “Beato Angelo” dovrà essere inoltre all'avanguardia nella dotazione tecnologica e nella promozione di progetti ricerca, anche tramite l’istituzione di borse di studio”.
L'invito, “rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati al nuovo ospedale “Beato Angelo”, è inoltre che si crei da subito un tavolo con la Direzione Generale dell’Asp per la costituzione di un gruppo di lavoro con lo scopo di individuare la forma giuridica più appropriata, redigere una bozza di statuto, indicare le caratteristiche più opportune e definire le raccomandazioni da rispettare nella individuazione dei potenziali soci, da ricercare, a nostro avviso, non solo nelle altre associazioni presenti sul territorio, sopratutto quelle attive nell'evitare la riconversione dell'ospedale, che dovranno occuparsi di creare una specie di azionariato popolare, dato che l'ospedale è patrimonio di tutti, ma anche, magari, nei tanti nostri emigrati che nel mondo si sono fatti valere e che vogliono che il nostro territorio non muoia”.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 8-8-2012