Riforme, sanità, stato di salute della maggioranza e probabili future alleanze. Abbiamo incontrato l’assessore regionale all’agricoltura e foreste, Michele Trematerra, per affrontare questioni attuali e rilevanti. L’esponente Udc si dichiara fiducioso riguardo le riforme di Afor ed Arssa:
“se ne riparlerà a settembre ma sono fiducioso sull’esito. Il rinvio della discussione significa che c’è la volontà di tutti di approvare queste importanti riforme ed è giusto che l’intero consiglio regionale sia compatto dopo un confronto acceso ma costruttivo. Si tratta di un momento storico per la Calabria e per questi due Enti volto alla modernizzazione della regione voluta non da pochi ma da tutti.”
C’è anche la questione della sanità.
Il piano di rientro è sulla buona strada, il presidente Scopelliti sta facendo un ottimo lavoro ma, a mio avviso, c’è ancora qualcosa da rivedere. I risultati che stiamo ottenendo, che pure sono importanti, non devono renderci soddisfatti perché in alcuni territori si sente fortissima l’esigenza di rivisitazione anche per una serie di condizioni geografiche che meritano una più approfondita discussione. Non a caso, come partito già in precedenza abbiamo posto in evidenza al presidente Scopelliti la necessità di rivedere, nella provincia di Cosenza, l’offerta ospedaliera oggi in essere con particolare attenzione ai territori disagiati ed ai cosiddetti ospedali di frontiera. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che il management persegua le indicazioni che arrivano dal presidente Scopelliti dimostrando anche esso la capacità di tagliare i tanti rami secchi per liberare risorse da consentire una diversa offerta di sanità e non perseguire logiche del passato che hanno determinato i risultati disastrosi nella sanità calabrese.
A cosa si riferisce in particolare?
Esistono aziende sanitarie ed ospedaliere che devono raggiungere gli obiettivi previsti dal piano di rientro pena la necessità di rivedere gli stessi.
Quanto può incidere la posizione dell’Udc a livello nazionale con le dinamiche calabresi?
Le nostre posizioni incideranno nella misura in cui il programma che noi abbiamo sottoscritto con il presidente Scopelliti non dovesse trovare realizzazione. il mio partito è impegnato anche attraverso i suoi amministratoti a modernizzare ed rendere più efficiente la macchina amministrativa regionale. se dovessero, invece, manifestarsi logiche che tendono a rallentare questi processi di cambiamento è chiaro che la non realizzazione degli impegni assunti potrebbe far venire meno quell’adesione convinta al progetto di rinnovamento e innovazione che il presidente Scopelliti sta e vuole attuare in Calabria.
Il Pd di Acri ha chiesto le sue dimissioni dopo l’applicazione del decreto che vuole l’ospedale Beato Angelo fortemente ridimensionato.
Dimissioni personali avvengono solo quando viene meno un rapporto di fiducia. Se dovessi valutare la possibilità delle mie dimissioni per aspetti legati all’attività del mio dipartimento o per importanti finanziamenti che proprio di recente sono stati deliberati dal Cipe, per volontà del presidente Scopelliti e che riguardano il nostro territorio, allora mi dispiace ma questo non potrà accadere. Posso, però, dire ai democratici che io non ho mistificato la realtà, li abbiamo sempre coinvolti negli incontri tenuti a Catanzaro e mi auguro che da qui a breve potremmo discutere su una nuova sanità cosentina.