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Raccolta di firme per cambiare il finanziamento ai partiti

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
L'assessore regionale Michele Trematerra, nel tardo pomeriggio di venerdì, ha convocato i giornalisti nella sede acrese dell'Udc.
Lo ha fatto per presentare la raccolta di firme con cui chiedere che venga rivista la legge che regolamenta il finanziamento pubblico ai partiti.
Con lui c'erano Anna Maria Algieri, del comitato promotore, e il segretario provinciale dei giovani dell'Udc, Andrea Bruno.
Trematerra si affretta a dire che “questa iniziativa non c'entra nulla con l'appartenenza a un partito piuttosto che a un altro” e che la scelta della sezione dell'Udc “è solo un'opportunità logistica” e nulla più. Questa proposta “mi ha personalmente convinto e questo significa che non c'entra il mio ruolo istituzionale né la mia appartenenza politica”. Come spiegherà dopo Andrea Bruno, “questa iniziativa verrà proposta a tutti i partiti, affinché l'appoggino e perché non acquisti nessun colore politico”.
Michele Trematerra ritiene che sia “giusto finanziare la politica, ma non mi convince il meccanismo attuale”.
La raccolta di firme parte da una iniziativa nazionale del Prof. Pallegrino Capaldo, e in Calabria è partita proprio da Acri venerdì scorso.
Tecnicamente l'ha spiegata Anna Maria Algieri. In sostanza, “il cittadino elettore decide se e chi finanziare, attraverso un meccanismo simile al credito d'imposta. Colui che decide di finanziare un partito – ha aggiunto la Algieri -, si reca in banca e, in forma anonima, destina un somma che non può essere superiore ai 2 mila euro. Può scegliere un partito politico, un'associazione culturale o una fondazione”.
Di questa somma, il cittadino “versa di suo il 5%, il resto gli verrà restituito nella successiva dichiarazione dei redditi”. Questo, all'ingrosso, la proposta.
Per Andrea Bruno, una simile iniziativa “può contribuire ad avvicinare i giovani alla politica, rendere più credibile e trasparente il suo finanziamento e togliere terreno fertile all'antipolitica”.
L'idea l'ha lanciata il Prof. Capaldo e la sta portando avanti il comitato promotore “Per una nuova Italia”. E' una proposta di legge di iniziativa popolare e, secondo il suo ideatore, “dovrebbe comportare un risparmio per le casse dello Stato: è infatti improbabile che l'entità delle somme versate dai cittadini ai partiti per le quali si applica il credito d'imposta del 95% possa eguagliare l'enorme flusso di fondi pubblici che l'attuale legge garantisce alle casse dei nostri partiti”.

PUBBLICATO 26/06/2012

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