Con il decreto n. 91 del 18 Giugno 2012, il commissario ad acta per il Rientro dal debito sanitario, Giuseppe Scopelliti, scrive l’ennesimo capitolo sulla riconversione del presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri. Si tratta, in sostanza, della conferma del decreto n.1660 del Direttore generale dell’Asp di Cosenza, del 23 maggio scorso.
In premessa, innanzitutto, Scopelliti richiama il decreto 18/2010: Ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera. Riconversione presidio ospedaliero di Acri dell' Asp di Cosenza.
Questo atto “prevedeva la riconversione entro il 30 marzo 2012, fra gli altri, del presidio ospedaliero di Acri, facente parte dell'Asp di Cosenza e la sua riconversione in Ospedale di Zona Montana”.
Con il decreto n. 1660 del 23 maggio 2012, “il Direttore Generale dell'Asp di Cosenza ha deliberato:
a) di riconvertire il presidio ospedaliero "Beato Angelo" di Acri in Ospedale di Zona Montana;
b) di prevedere in via provvisoria, temporanea e sperimentale, nonché in attesa dell'approvazione dell'atto aziendale dell'Asp di Cosenza, all'interno dell'Ospedale di Zona Montana di Acri, la presenza delle unità operative, con relativi posti letto e personale assegnato, in ottemperanza a quanto previsto dai decreti n. 18/2010 e n. 106/2011 e tenuto conto delle risorse umane al momento disponibili e della conseguente organizzazione funzionale prevista;
c) di prevedere l'attivazione di posti letto di lungodegenza a seguito della ripartizione dei posti letto per post acuti per come previsto dai DPGR n. 18/2010 e n. 106/2011;
d) che tutte le unità operative e i servizi predetti faranno riferimento alle rispettive strutture operative complesse dell'ospedale spoke di Castrovillari; e) di dare mandato all'Uoc Risorse Umane, alla Direzione Sanitaria Aziendale ed all'Uoc Controllo di Gestione di provvedere ad assegnare le relative risorse umane necessarie all'attivazione dei predetti servizi e Unità Operative attivando contestualmente le procedure di mobilità del personale dichiarato in esubero, secondo le normative nazionali e regionali vigenti nonché secondo quanto concordato con le organizzazioni sindacali”.
Quindi Scopelliti prende atto “della dichiarata riconversione del presidio ospedaliero di Acri dell'Asp di Cosenza in Ospedale di Zona Montana”; dà mandato “al Direttore generale dell'Asp di Cosenza di effettuare una ricognizione strutturale del presidio ospedaliero di Acri proponendo entro il 30 giugno 2012 un apposito studio di fattibilità che evidenzi anche costi e benefici, in ordine alla riconversione della stesso presidio in Ospedale di Zona Montana”.
Sabato scorso, il Direttore Amministrativo dell’Asp, Flavio Cedolia, aveva assicurato che l’ospedale di Acri, al di là della denominazione, non sarebbe stato depotenziato. Aveva duramente replicato il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione, secondo cui Cedolia, che ha firmato il famigerato decreto n. 1660, dovrebbe “chiedere pubblicamente scusa alle popolazioni di Acri e dei paesi limitrofi, già pesantemente penalizzate da provvedimenti vessatori e iniqui, che negano loro il sacrosanto diritto costituzionale alla tutela e alla salvaguardia della salute”.




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Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 26-5-2012