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"Chiudere un ospedale non è la panacea ai mali della sanità"

Rosanna Caravetta
Foto © Acri In Rete
La Cgil Funzione Pubblica di Cosenza interviene sull'adozione della delibera 1660 dello scorso 23 maggio avente come oggetto la riconversione del "Beato Angelo" in ospedale di zona montana. Il segretario generale Franca Sciolino fa notare che quanto scritto nella delibera circa il parere delle Organizzazioni Sindacali non fa riferimento agli organismi territoriali, anche perché la Fp Cgil territoriale ha prodotto delle contestazioni all’atto aziendale facendo delle proposte alternative.
"È quindi da escludere ogni forma di concertazione" , dice la Sciolino, "anzi è stata fatta richiesta di un tavolo urgente e mirato alla discussione della delibera in questione.
Volendo, ancora una volta, rimarcare che la Fp Cgil comprensoriale è contro ogni forma di spreco non crediamo che la chiusura degli ospedali sia la panacea dei mali della sanità, al contrario si sarebbero dovuto individuare le eccellenze presenti sul territorio e valorizzarle ancora di più. Evitando di tenere in vita dirigenti “fantasma” strapagati dall’Asp per non fare nulla.
Senza volere entrare nel merito delle responsabilità politiche, evidenti a questo punto, - prosegue la nota- l’organizzazione sindacale si schiera, ancora una volta, dalla parte dei lavoratori facendo osservare, alla dirigenza dell’Asp cosentina, la totale mancanza di programmazione ed il perpetrarsi di una situazione di instabilità ed incertezza circa il futuro dei lavoratori e della struttura stessa.
La delibera di riconversione dell'ospedale di Acri è l’atto finale di una politica sanitaria scellerata che ha portato la sanità calabrese, cosentina soprattutto, a subire, passivamente
- continua la Sciolino - scelte che invece di migliorare i percorsi assistenziali, garantendo i LEA, continuano a generare malumori e rabbia".
Quindi ricorda come "da sempre la Fp Cgil cosentina si è schierata con i lavoratori precari e “stabilizzati” (vedi delibera 777) lottando per la loro collocazione definitiva. Ad oggi dobbiamo registrare, ancora una volta, il “mutismo” dell’Asp circa il rinnovo dei contratti dei precari che scadranno a fine Giugno e che stanno destando ansia e demotivazione tra i lavoratori. Cosa aspetta l’Asp ? Di ricominciare il pellegrinaggio verso i propri uffici alla ricerca di qualche notizia? Ed ancora, che fine farà il personale in esubero(se esubero c’è) del Presidio di Acri? È possibile che in tutto questo i sindacati non vengano coinvolti?".
Infine la richiesta della Fp Cgil di un tavolo di concertazione con i vertici Asp affinché venga fatta chiarezza "Esistono altri diritti - conclude la nota - sono il diritto all’informazione ed alla partecipazione. Che nessuno se ne dimentichi".

PUBBLICATO 07/06/2012

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