La delibera n. 1660, del 23 maggio scorso, firmata dal Direttore Generale dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, mette nero su bianco una realtà che per gli acresi rappresenta l’avverarsi di un incubo.
E’ la delibera che, recependo una serie di atti del commissario ad acta per il rientro dal debito sanitario, Giuseppe Scopelliti, riconverte il nosocomio “Beato Angelo”, che da oggi diventa Ospedale di Montagna.
Le due tappe “decisive” in questo percorso, in particolare, sono i decreti 18 e 106. Nel mezzo, le rassicurazioni dell’ex sindaco Gino Trematerra e una lettera di intenti di Scopelliti, nella quale si diceva convinto che Acri avesse i numeri per diventare Ospedale Generale.
Questi i servizi che da oggi l’ospedale “Beato Angelo” può erogare: Pronto Soccorso h24; venti posti letto in Medicina Generale e 10 in lungodegenza, con la presenza di un medico h12 per sei giorni e pronta disponibilità notturna e festiva; 16 posti in Multidisciplinare Chirurgico (chirurgia elettiva, ginecologia e ostetricia e oculistica); la presenza di un medico anestesista h12 per sei giorni e pronta disponibilità notturna e festiva per consulenza; Chirurgia Generale in multidisciplinare (chirurgia elettiva in day surgery o ambulatoriale), con un medico h12 per sei giorni e disponibilità notturna e festiva per consulenza; ambulatorio multidisciplinare (cardiologia, ecografia, scompenso cardiaco, diabetologia, endoscopia digestiva e proctologia, ginecologia, oculistica, urologia e centro psoriasi); Radiologia h24; Laboratorio Analisi Cliniche in h12 per sei giorni e pronta disponibilità notturna e festiva per il Pronto Soccorso; ed Emodialisi (8 posti rene ad Acri, 8 a Cosenza e 8 a Rogliano).
Tutte le Unità Operative e i servizi faranno riferimento alle rispettive strutture operative complesse dell’Ospedale Spoke di Castrovillari.
Il personale della Direzione Sanitaria verrà utilizzato anche in attività territoriali del Distretto Sanitario, mentre la Farmacia sarà garantita dallo Spoke di riferimento, quindi dall’ospedale di Castrovillari.
Il provvedimento del Direttore Generale dell’Asp di Cosenza “è immediatamente esecutivo, ai sensi della normativa regionale vigente”.
Questo atto è per la comunità acrese fortemente penalizzante, soprattutto in considerazione del fatto che risulta già svantaggiata da un sistema di comunicazioni viarie che definire preistorico sembra quasi un eufemismo.
Raggiungere Castrovillari o Cosenza, con le strade attuali, significa dilatare oltremodo i tempi che in alcuni casi non sono compatibili con situazioni sanitarie di emergenza. Tutto questo, se si ragiona con la calcolatrice in mano, può non essere un buon argomento. Lo diventa in situazioni di pericolo.
Nell’ultimo intervento pubblico, l’ex sindaco Gino Trematerra si diceva tranquillo sul futuro dell’ospedale, soprattutto in virtù di investimenti che negli anni erano stati fatti e che garantivano prestazioni e servizi di eccellenza. Evidentemente neanche questo è bastato.



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Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 25-5-2012