"Questi ragazzi che lei ha di fronte sono il futuro del nostro paese" esordisce così l’eurodeputato Gino Trematerra presentando l’incontro-dibattito “Donne e legalità” organizzato dalla sezione di Acri della Fidapa tenutosi sabato, 19 Maggio presso la sala del Cinema nuovo di Acri che ha avuto come ospite l’On. Angela Napoli esponente di Futuro e libertà.
L’incontro tra l’onorevole e i ragazzi è stato mediato dal presidente della Fidapa, la dott.ssa Miele. In seguito all’intervento di Gino Trematerra ha parlato anche l’avv. Luigi Maiorano il quale oltre a fare i saluti all’ospite ha rivolto un pensiero commosso ai familiari delle ragazze vittime dell’attentato accaduto proprio lo stesso giorno a Brindisi davanti la scuola intitolata a “Francesca Laura Morvillo” moglie di Giovanni Falcone. L’onorevole, che porta avanti con grande determinazione la lotta contro la mafia, ha ascoltato e risposto alle domande dei ragazzi che vertevano su argomenti come: il binomio tra politica e mafia, lo scandalo della Lega e la condizione di oggi della donna in Calabria.
Nell’ immaginario comune ormai è quasi solito associare la politica all’illegalità anche viste le continue notizie di scandali riportate dai nostri telegiornali.
"Il binomio tra politica e mafia, dice la Napoli, si è venuto a creare a causa di cattive amministrazioni " anche se non ci sta a parlare di anti-politica perché afferma che sarebbe necessario ricercare le cause che hanno portato a questa.
Ma l’onorevole da dimostrazione del grande amore per il meridione e per la politica pulita quando viene toccato un nervo scoperto per tutti gli abitanti del Mezzogiorno per anni denigrati dagli esponenti della Lega e additati come un popolo di mafiosi e parassiti dell’Italia. "Questi “signori” dovrebbero essere cacciati dall’Italia e non dovrebbero più entrare a Montecitorio" queste le affermazioni durissime della Napoli che poi incalza: "Io con altri colleghi più coraggiosi avremmo dovuto fare un catenaccio umano davanti a Montecitorio per impedire il loro ingresso". Il dibattito è proseguito su temi che riguardavano maggiormente la donna e la sua condizione nella Calabria di oggi che la Napoli non definisce né avanzata né ferma a quella degli anni ’40 e ’50. Impossibile quando si parla di donne e mafia non fare riferimento a Lea Garofalo, ex moglie di un boss e collaboratrice di giustizia uccisa in modo barbaro da cinque carnefici. Tuttavia l’onorevole ha espresso tutto il suo compiacimento per i ministeri importanti come quelli della giustizia, dell’interno e del lavoro affidati tutti a delle donne.
L’onorevole ha inoltre parlato delle forme iniziali della mafia, quelle che si sviluppano nelle scuole che possono essere erroneamente confuse con semplici forme di spavalderia, ed è qui che viene evidenziata l’importanza di questo incontro per continuare quel binomio di scuola e legalità che sta formando i cittadini di domani. Questi , vista l’attenzione mostrata per le parole dell’On. Napoli, sono molto interessati al fenomeno che li circonda e di cui sentono parlare tutti i giorni e soprattutto hanno già un’adeguata conoscenza per poter combattere e soprattutto allontanare ogni tipo di criminalità organizzata.