Non tutti lo conoscevano personalmente, ma quasi tutti lo conoscevano grazie alle sue creazioni. C'era chi lo conosceva per la sua fantomatica cartolina ricevuta dal grande critico d'arte Sgarbi, per gioco di qualche amico... O per la bellissima immagine del Beato Angelo che ritroviamo in molte case degli acresi.
Quando dava il suo bigliettino da visita, al numero di telefono aggiungeva: cellulare sempre occupato, poi trovavamo scritto, Rino Scaglione Trombettista Jazz, Artista Pittore, Scienziato.
Oggi rimangono insieme ai ricordi le sue opere. Non sono un critico d'arte per giudicarle, posso solo dire che nel mio piccolo molte cose mi piacevano. Rino era un artista, un musicista, un ragazzo diverso con una buona mano nel disegnare, questo non ha importanza, era comunque qualcuno che ha lasciato a suo modo un segno del suo passaggio nella comunità acrese. Nella sua mente affollata da mille pensieri e da un amore rilevatosi impossibile Rino viveva il suo quotidiano e qualcosa obiettivamente l'ha prodotto. Anche nella sua fase dell'astratto con le sue teorie inconcepibili al nostro pensiero o semplicemente assurde ma nel suo contesto simpatiche. Fa tutto parte del suo essere, del nostro ricordo.
Non possiamo riportare le note della sua tromba a lui tanto cara, tant'è che in diverse foto la riporta sempre, ma possiamo riproporre le sue tele, i suoi lavori sul nostro sito, dove egli è stato sempre ospite con grande felicità nella galleria degli artisti acresi. Quando m'incontrava per strada, o meglio, mi aspettava volutamente sotto casa passando e ripassando per il marciapiede, facendo finta di avermi incontrato, lo faceva perché doveva consegnarmi con tanta ansia una nuova foto da inserire nella sua galleria. Non so quale sia stato il suo rapporto con internet, penso molto limitato, ma aveva ben capito la grandiosità dello strumento per cui ci teneva molto a sapere che la sua galleria era on line! Tradotto per Rino, tutti potevano vedere, da tutto il mondo, un suo quadro sul sito di Acri.info (clicca qui)
Oggi sicuramente i suoi lavori saranno rivisti con un occhio diverso perché lui non c'è più. Queste poche righe hanno ragione di essere tali perché vogliono far parlare di Rino attraverso le sue opere, vogliono farlo con piacere e nostalgia perché penso che se lo meriti e trovo che non sia giusto che la sua uscita prematura da questa vita, in punta di piedi, sia anche passata in sordina sui media locali.
Ho saputo e di ciò me ne compiaccio che l'Amministrazione comunale, con l'assessore alla Cultura Anna Vigliaturo, sta organizzando insieme ai suoi parenti un'esposizione delle sue opere al Museo Civico S. Vigliaturo per quest'autunno. Sarà una bella occasione per rivedere le creazioni di Rino e magari trovare all'ingresso la sua amata tromba.