Caro Enzo,
ho ascoltato e preso atto della tua replica al mio articolo nell'ultima seduta del Consiglio comunale. In nome di un amicizia quasi trentennale, permettimi una battuta: constato, con preoccupazione, che sei stato colto dalla stessa sindrome, che affligge i tuoi capi, quella ormai nota - e piu' volte denunciata - del Machese del Grillo. Il morbo in questione, ti ha portato a chiederti: chi e' Elio per poter chiedere un confronto con me?
Orbene, permettimi di chiarire alcuni concetti, che forse sono apparsi poco chiari.
1) La mia richiesta di confronto - e la conseguente sfida sui progetti - era la naturale conseguenza di alcune tue gratuite affermazioni a proposito di alcune scelte, a tuo dire sbagliate, fatte dal sottoscritto nella veste di amministratore.
2) Indipendentemente dalla mia attuale posizione, non credo sia corretto per un rappresentante delle istituzioni sottrarsi al confronto su temi di interesse generale, indipendentemente dal fatto che, chi lo sollecita, sia o meno una figura alla "vostra portata". Qualsiasi cittadino può rivendicare questo diritto e trovo davvero singolare il sottrarvisi da parte tua, anzi vostra. La mia battuta di fine 2009, su Ascoli e Real Madrid, era dovuta, invece, al fatto che, per tua stessa ammissione, prima di entrare in consiglio comunale, non avevi seguito nulla dei miei cinque anni di sindacatura.
Ciò premesso, credo che, se ad ascoltare il Consiglio del 30 aprile, fosse stato, per assurdo, un cittadino di Milano o di una qualsiasi altra realtà, avrebbe potuto pensare solo due cose: la prima, e più ovvia, di trovarsi di fronte al consuntivo della giunta Coschignano e non di quella Trematerra; la seconda, sarebbe stata più' che altro una deduzione ossia che l'attuale maggioranza, non avendo argomenti da sciorinare (visto il vuoto assoluto degli ultimi de anni), ha pensato bene di spostare le lancette dell'orologio, facendo finta che la storia recente non sia mai esistita.
NOTO CHE CONTINUO A TOGLIERVI IL SONNO, PURE IN PENSIONE.
In quest'ottica, apparirebbe più comprensibile la vostra fobia del confronto, della quale prendo definitivamente atto, lasciandovi liberi di fare i vostri monologhi, sicuramente più comodi e che vi mettono al riparo da quella pratica "fastidiosa", che e' la dialettica. Non ponetevi nemmeno il problema che questo atteggiamento possa apparire come un "vulnus" democratico da parte vostra, anche perché, di quest'ultimo aspetto, non dovrete rispondere a me ma, fra poco, ai vostri elettori.
Riguardo al rifiuto Tuo e del consigliere Serra, di accettare la sfida sui progetti, adducendo il fatto che, in caso di esito a voi sfavorevole, non avreste di che pagare, vi faccio notare che neanche io avrei i soldi per una sfida simile. Io l’avevo proposta perché ho dalla mia la forza della verità e dell’onestà intellettuale. Voi, invece, vi siete ritirati, nonostante avreste perso solo se la cifra più piccola dei tanti progetti-fesserie che avete proposto si fosse avvicinata al doppio del finanziamento in questione disponibile. E voi questa la chiamate onestà intellettuale?
In altre parole, se siete così convinti della giustezza delle vostre affermazioni, che ripetete strenuamente da anni, perché rifiutare la sfida?
Appare più che legittimo il sospetto che, su questi temi, avete spesso parlato a vanvera.

Cordialmente