Vorrei tentare di ricostruire l’ immagine vera degli acresi dopo l’ordinanza della Procura generale di Roma che ha determinato la decadenza del sen. Gino Trematerra da parlamentare europeo. Non entro nel merito della stessa anche se la vicenda del sen. Dell’Utri, dimostri, ancora una volta, come in Italia “le leggi non si applicano ma si interpretano.”
A me preme sottolineare come azioni scellerate e suicide portate avanti dai due cittadini acresi, che hanno inoltrato il ricorso, non hanno alcun consenso della popolazione né appartengono alla cultura e al modo di pensare degli acresi. E tutto ciò è confermato dall’ atteggiamento di condanna e di critica assunto non solo dalle forze politiche di maggioranza, Udc, Pdl e Psi, ma anche da quelle di minoranza Pd e IdV. L’odio, l'invidia, il ritenere l’ avversario come il nemico da abbattere non appartengono al nostro Dna.
Le forze politiche di Acri si sono sempre distinte per battaglie di coerenza e di principio senza mai toccare la sfera del personalismo e comunque finalizzate sempre a difesa delle istituzioni e alla crescita della città.
Gli acresi tutti, anche i non comunisti, si sono sempre sentiti orgogliosi che negli anni 70, l’avv. Francesco Spezzano occupava uno scranno a Palazzo Madama. Io mi sono sentito rappresentato degnamente nelle istituzioni regionali da Armando Algieri, Giuseppe Cristofaro e Maurizio Feraudo, pur non avendoli mai votati perché appartenenti allo schieramento opposto a quello democristiano a cui appartengo.
Gli acresi oggi sono orgogliosi dell’ attività che svolge l’ amico Michelte Trematerra nella sua qualità di assessore regionale.
Grande felicità è stata espressa allorquando il sen Gino Trematerra, nello scorso mese di dicembre, si è insediato al Parlamento Europeo perché questa nomina da’ onore e lustro a tutta la città di Acri Ecco perché non riesco a vedere alcuna motivazione politica nel ricorso presentato per farlo decadere da parlamentare europeo. A chi giova tutto ciò? Quali sono i vantaggi per Acri e per la Calabria?. Nessun beneficio, ma solo confusione e smarrimento nell’opinione pubblica e nelle forze politiche locali. Il Consiglio Comunale di Acri, senza il ricorso, avrebbe già deliberato la decadenza da sindaco del sen. Trematerra consentendo cosi al Prefetto di Cosenza di iniziare l’iter di scioglimento del Consiglio e affidare la reggenza del comune al Vice Sindaco sino alle elezioni del prossimo anno.
La decadenza da parlamentare europeo ha di fatto eliminato l’incompatibilità, per cui spetta al sindaco Trematerra assumere le proprie decisioni al fine di fare chiarezza sulla guida della città. Mi associo alla solidarietà espressa a Gino Trematerra da parte di tutti quei concittadini che non hanno mai confuso la lotta politica con l’ odio e il disprezzo per l’ avversario.