“Poco.. poco ..forse..” ascoltai questa frase rivolta da una signora alla figlia per spiegarle che il suo fidanzatino in fondo le voleva bene. Pensai a quanto fosse triste visto che già sulla quantità c’era da discutere, ma che questa era anche messa in dubbio da quel forse.
Capii con il tempo la dolcezza di quella madre nell’educare la figlia ad essere donna..ad essere paziente..a prendere dalla vita e dagli uomini anche le piccole frasi..i piccoli gesti.
Plaudo all’iniziativa del Quotidiano della Calabria che ha deciso di dedicare la festa delle donne a tre donne di Calabria. Tre donne che hanno sfidato, con decisione, le regole della ‘ndrangheta e, per questo, hanno pagato con la vita il loro gesto.
È dalle donne che dal sud arrivano i maggiori segnali di un cambiamento che DEVE avvenire per il bene di una società stordita da meccanismi che definire “strani” è poca cosa.
La malavita trova terreno fertile in una classe politica incapace di arginare il fenomeno e, da quello che emerge con preoccupante regolarità, collusa e vittima a sua volta del malaffare.
Le donne che hanno avuto il coraggio, la forza e la lucidità per alzare la testa e gridare alla Calabria intera che è tempo di cambiare, per il bene loro ma soprattutto dei loro figli.
Ma quante di queste donne conosciamo? Quante di loro hanno avuto ed hanno lo stesso coraggio quotidianamente? Quante lavorano per aiutare le persone in difficoltà, negli ospedali ed in tutti quei luoghi di sofferenza dove la presenza femminile è indispensabile?
Ricordo ancora le manifestazioni di protesta a difesa degli ospedali e dei punti nascita chiusi da un piano di rientro che tutto ha fatto tranne che rientrare dal debito.
Come si può dimenticare il fiume di gente che ha attraversato i paesi, bloccato le strade, fatto sit-in davanti agli ospedali: donne in maggioranza.
Allora prendiamo esempio da loro, da chi lotta per i diritti propri e dei propri figli qualunque nome portino.
Anche ad Acri, quante donne presenti alla grande manifestazione di piazza, erano decenni che non si registrava una presenza così massiccia.. ebbene gli organizzatori erano per la maggior parte donne.. Giulia, Alessandra, Emanuela, e altre alle quali chiedo scusa per non averle menzionate ma mai dimenticate.
Certo, anche ragazzi, giovani..tanti..tantissimi..coinvolti in questo percorso che ha portato tanta gente a chieder conto dei propri diritti.
E se proprio dobbiamo raccogliere in una immagine quella manifestazione...non può che essere la capra in testa al corteo..guarda caso.. femmina anche lei.
Più che la festa delle donne è il mondo delle donne..di quelle che fanno un uso appropriato della loro femminilità..della loro sensualità.. senza cadere in basso e piegarsi per motivi legati alla carriera professionale o, cosa ancor più grave, alla politica.
Allora auguri a tutte le persone per bene, donne e uomini, che fanno della dignità un elemento primario della loro vita.. in particolare a tutti gli infermieri, agli assistenti sanitari ed a tutti quelli che giorno dopo giorno, fra mille difficoltà, fanno si che gli ammalati trovino l’accoglienza che meritano, un sorriso o anche solo una parola che possa, per un attimo, alleviarli dai loro problemi di salute.