Come ampiamente prevedibile, ieri la seduta del consiglio comunale è andata deserta, per l'assenza della maggioranza, che ha fatto mancare il numero legale. Le assise dovevano pronunciarsi sull'incompatibilità di Gino Trematerra, dopo aver ascoltato le sue controdeduzioni. Il mancato pronunciamento della Corte d'Appello di Roma, sul ricorso in cui si chiede che venga dichiarato decaduto da europarlamentare, ha fatto si che il consiglio slittasse. Infuriate le opposizioni, che hanno affidato a un comunicato sottoscritto da Giacomo Cozzolino, Pino Capalbo, Maria Cristina Minisci, Mario Bonacci e Giuseppe Capalbo, le loro considerazioni.
“La mancata riunione del consiglio comunale - vi si legge -, sulla procedura di incompatibilità del Sen. Gino Trematerra, per l'assenza della maggioranza, è l'ennesimo schiaffo in faccia alla democrazia. Per mere finalità di parte, il centro - destra continua a lasciare la città di Acri senza una guida amministrativa stabile ed efficace”.
Per la minoranza, “i consiglieri di maggioranza, in attesa di conoscere le determinazioni dei giudici della Corte d'Appello, sul ricorso presentato da due cittadini, in cui si chiede le decadenza da europarlamentare del Sen. Gino Trematerra, non presentandosi in aula, hanno fatto si che la seduta andasse deserta”.
Il consiglio comunale “avrebbe dovuto prendere atto delle osservazioni del sindaco, determinarsi sulla procedura di incompatibilità, già aperta lo scorso 11 febbraio, e trasmettere le relative comunicazioni al prefetto di Cosenza. Alla maggioranza di centro - destra interessa solo salvaguardare i propri interessi di bottega, senza minimamente preoccuparsi delle sorti di una comunità che sta vivendo un declino inesorabile. Tutte le promesse fatte in campagna elettorale dal Sen. Gino Trematerra e dal centro - destra - spiegano ancora le opposizioni di centrosinistra -, tra cui quella di rimanere sulla poltrona di sindaco in caso di incompatibilità con la carica di europarlamentare, si sono rivelate una beffa. Auspichiamo che la maggioranza abbia un sussulto di dignità, faccia in modoche siano i cittadini a pronunciarsi su questa vicenda e, più in generale, su due anni di amministrazione di chi aveva loro mostrato la luna nel pozzo ed è stato capace solo di un imbarazzante immobilismo”.
A questo punto, non rimane che aspettare il verdetto dei giudici della Corte d'Appello, la cui decisione è prevista nella giornata di oggi, e capire quale strada imboccherà questa lunga e intricata vicenda.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 2-3-2012