Per sapere se Gino Trematerra, dall’inizio dell’anno eurodeputato a tutti gli effetti, abbia fatto o meno tutto in regola, occorre aspettare ancora qualche giorno. Ieri mattina, presso la prima sezione della Corte di Appello di Roma, si è discusso il ricorso presentato da due cittadini acresi avverso l’insediamento di Trematerra al Parlamento Europeo.
Secondo i ricorrenti, in sostanza, Trematerra, fresco di nomina a segretario regionale Udc, non avrebbe rispettato i tempi per eliminare l’incompatibilità con il ruolo di sindaco di Acri. Questioni di date, insomma. Ieri, all’uscita dalle aule della Corte di Appello di Roma, visi sorridenti e molto ottimismo da parte sia dello stesso Trematerra che del suo legale, Morcavallo. Nessuna dichiarazione, però, fino alla decisione della Corte prevista per fine settimana. Tutto, però, fa pensare ad un esito positivo della vicenda che è partita lo scorso tre gennaio grazie al ricorso presentato da Pietro Pettinato, ex consigliere comunale del Prc, e Angelo Ferraro, ex comandante della Polizia Municipale.
Oggi, intanto, si riunisce il consiglio comunale che dovrà trattare proprio dell’incompatibilità di Trematerra nel ruolo di primo cittadino. La minoranza ha chiesto al Prefetto lumi in merito ma è possibile che la seduta di oggi, a cui doveva partecipare lo stesso Trematerra per comunicare le sue scelte, sarà aggiornata a data da destinarsi in attesa della sentenza della Corte di Appello. Nel frattempo il tempo trascorre e sarà difficile che la città sia chiamata alle urne nella prossima tornata.