“E’ una indecenza”. Non usa mezzi termini il gruppo consiliare del Partito Democratico nel denunciare le situazione di disagio in cui versa il personale degli uffici del Giudice di Pace e quello della sezione staccata del Tribunale ad Acri. Da giovedì scorso non funziona l’impian - to di riscaldamento e i dipendenti in servizio nella struttura sono costretti a battere i denti.
Dovrebbe provvedere il Comune, ma, al momento, il guasto all’impianto rimane e i termosifoni sono spenti, proprio nel periodo più freddo dell’anno. Nei giorni scorsi personale del Comune ha fatto un sopralluogo, ma il guasto non è stato riparato, poiché dovrebbero essere sostituiti dei pezzi. Lavorare in questa condizione ambientale è impossibile, al punto che i giudici hanno seriamente minacciato di bloccare le udienze se il problema non verrà risolto. Quello della mancanza di riscaldamento è, in ordine di tempo, l’ultimo di una serie di problemi che la struttura sta vivendo.
C’è innanzitutto la spada di Damocle della chiusura, che,comealtre realtà, interessa anche Acri. Non ci sono molte speranze di conservare la sezionedistaccata del tribunaledi Cosenza, ma sul Giudice di Pace affiora un certo ottimismo. La questione qualche settimana fa era stata sollevata in consiglio comunale da Pino Capalbo, del Partito Democratico, cheaveva interrogatoil sindaco sull’argomento. Chiudere gli uffici del Giudice di Pace, in una realtà come Acri, sarebbe l’ennesimo colpo ai tentativi di una comunità di uscire da una condizione di isolamento che in questo ultimo periodo sembra invece aggravarsi.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 22-2-2012.