Anche ieri Acri è stata imbiancata da una coltre bianca che in centro è arrivata sopra i dieci centimetri. Molti di più quelli nelle parti più alte del territorio.
Sono dieci giorni che il centro presilano è alle prese con i problemi che la neve determina, soprattutto nelle zone periferiche.
Ieri mattina la città si è svegliata con temperature polari e uno strato di ghiaccio traditore, perché celato sotto una spruzzata di neve. Le strade sembravano saponette ed era difficile percorrerle, soprattutto a piedi.
Nel primo pomeriggio è ricomparsa la neve e in poche ore ne è venuta giù tanta.
Se avesse continuato con quella intensità, i centimetri da misurare sarebbero stati ben altri.
Acri in tempi non tanto remoti era abituata a far fronte a nevicate che, in alcuni casi, determinavano condizioni di disagio per mesi. Da qualche anno la neve anche da queste parti è sembrata più una chimera che una ordinaria manifestazione meteorologica per un Comune situato a 720 metri di altitudine.
Da dieci giorni nevica più o meno ininterrottamente, e questo inevitabilmente incide sulle abitudini quotidiane di un’intera collettività, costretta a fronteggiare una situazione che per molti è inedita.
Ieri nuova ordinanza di proroga di chiusura delle scuole, fino a domani. Gli studenti non entrano negli edifici scolastici dallo scorso 4 febbraio.
Riaprirli in queste condizioni è decisamente fuori questione, soprattutto perché alcuni sono situati in zone come Là Mucone e San Giacomo e comunque c’è una significativa percentuale di popolazione scolastica che risiede in frazioni e contrade, cioè nelle realtà più colpite dell’intero territorio comunale.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 15-2-2012.