Emergenza neve... emergenza gelo!
Leonardo Marra
E’ proprio vero, un evento così non lo ricordavo dai tempi del liceo o forse anche prima. E’ chiaro che non avendo più l’abitudine a precipitazioni tanto copiose, si riscopra quanto disagio può causare l’accumulo di 60 centimetri ed oltre di neve. Il dover raggiungere e fornire assistenza alle abitazioni, alle località più decentrate che possono trovarsi in condizioni di isolamento o di estrema precarietà. La difficoltà di un approvvigionamento che in questi casi rappresenta la priorità. Perfino la più semplice delle azioni quotidiane può, in queste condizioni, assumere contorni drammatici. Ma anche, più semplicemente, il dover fare i conti con le auto “sepolte” che bisogna comunque liberare per cercare, per quanto possibile, di stabilire in tempi rapidi una certa “normalità”, in virtù anche del fatto che una gran parte dei cittadini acresi ha un lavoro pendolare. E’ abbastanza complicato far capire a chi non si trova in questa situazione di disagio protratto, quanto pericoloso e complicato sia viaggiare in simili circostanze. Dopo il primo giorno di nevicata continua, durante il quale pareva che gli spazzaneve si fossero evaporati negli interstizi dello spazio-tempo e che di loro si fosse persa ogni traccia, una nutrita pattuglia di trattori (credo attivati dal Comune), attrezzati all’uopo, ha dato una mano ai cittadini in difficoltà, permettendo, così già dal secondo giorno di poter circolare almeno per le strade del centro abitato. Per fortuna in questi giorni è stato assente il gelo. I cumuli di neve, complici le temperature non estremamente rigide, ed una pioggerella continua, si sono via via “disgregati” ed anche se la notte continuano a venir giù quei due tre centimetri di neve, questi non causano alcun disagio. Fino a stanotte … (14 febbraio 2012). Già da ieri sera, infatti, complice il cielo sereno ed un abbassamento repentino delle temperature, le strade cittadine si erano trasformate in piste di pattinaggio e stamattina ci si è ritrovati, proprio nell’ora in cui Acri si sveglia e la gente va al lavoro, con le strade impercorribili. Solo alle 9,00 ho potuto osservare un mezzo spargisale all’opera (almeno in periferia). Non so se la strada per Cosenza fosse percorribile, alle 6.30 di mattina, ma se non si mette la gente in condizione di arrivarci, perché le altre strade sono ghiacce, a cosa serve? Allora mi chiedo ( e vengo alla mia domanda): perché, visto che il gelo è prevedibile già soltanto osservando il cielo la sera prima (cielo terso in situazione di precedenti nevicate è una quasi certezza di gelata notturna), non ci si attrezza con il passaggio dei mezzi spargisale fin dalla tarda serata o alle prime luci dell’alba? Ovviamente mi rendo conto che, in una tale situazione di emergenza, le necessità possono assumere delle sfaccettature che sfuggono al semplice cittadino e che, in un territorio estremamente frazionato come quello acrese, divenga prioritario lo sgombero della neve nelle località che si trovano in situazioni molto più precarie rispetto al centro città. Però (da semplice cittadino) immagino non sia così complicato fornire istruzioni che prevedano anche un “trattamento antigelo” tempestivo per le strade, di modo che la comunità non si ritrovi all’alba a dover tastare il terreno per capire se sia il caso di avventurarsi con l’auto o rimanere per l’ennesimo giorno rintanati in casa. Mi pongo questa domanda, senza alcuna vena polemica (dato che magari ignoro i fatti causa di tali intempestività negli interventi), ma solo con intento propositivo per i tempi che verranno, conscio delle difficoltà affrontate e dell’impegno richiesto a tutti coloro che per lavoro hanno dovuto gestire una situazione abbastanza critica e, sicuramente, fuori dall’ordinario. |
PUBBLICATO 14/02/2012
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