Dopo varie ipotesi, ricorsi e illazioni, la questione relativa all'incompatibilità del sindaco Gino Trematerra, che dallo scorso mese di dicembre è anche eurodeputato, finalmente arriva e viene discussa nelle sedi opportune, ovvero in quelle istituzionali del consiglio comunale. Tre ore di discussione per fare chiarezza sulla posizione di Trematerra ma soprattutto che sono servite alla maggioranza per rendere noto i prossimi passi previsti dalle normative. Ora gli atti dell'assise saranno inviati al Prefetto che ne prenderà atto ma in sostanza il percorso è questo: da ieri Trematerra ha dieci giorni di tempo per far sapere le sue ultime intenzioni al consiglio, quindi sarà obbligatoria una nuova seduta, nel giro di altri dieci giorni, nella quale l'assise dovrà ratificare le decisioni del sindaco-eurodeputato. Conti alla mano, se ne riparlerà gli inizi di marzo, ovvero oltre il limite del 24 febbraio per indire le elezioni amministrative fissate già per il 6 e 7 maggio. Ciò vuol dire che Acri sarà chiamato alle urne nel 2013.
Il vice sindaco Maiorano (Udc) ha citato più volte la legge 267 del 2000 che impone questi passaggi mentre Catanzariti e Arena, entrambi Udc, hanno garantito che la maggioranza farà le cose in regola rispettando tempi e norme. Arena, poi, ha condannato chi, con atti giudiziari, sta cercando di far perdere il seggio europeo a Trematerra, "evento storico per la città e che potrebbe avere risvolti positivi per la stessa."
Poi aggiunge: "Trematerra non ha tradito nessuno ma l'opportunità di sedere a Bruxelles è giunta dopo una decisione del Parlamento italiano a cui non si è potuto sottrarre."
Di diverso avviso, Pino Capalbo (Pd): "il comune è senza una guida da molti mesi e Trematerra avrebbe dovuto dimettersi da sindaco o essere conseguenziale a quanto detto più volte in campagna elettorale, ovvero scegliere la poltrona di primo cittadino piuttosto che di eurodeputato." Ed aggiunge: "la maggioranza sta cercando di prendere tempo e posticipare il voto al prossimo anno perché finora ha fallito ed è alla ricerca di un disperato tentativo per riconciliarsi anche con il suo stesso elettorato."  
Infine la stoccata al vice sindaco Maiorano: "non è legittimato a ricoprire il ruolo di sindaco perché non votato dagli elettori." Sulla stessa lunghezza d'onda Bonacci (Pd), Capalbo (Dp), Minisci (Idv) e Gabriele (Psi) che invocano solidità istituzionale e chiarezza ma che considerano Trematerra eurodeputato come una grande risorsa per la Calabria e Acri. Un'assise serena, che ha visto l'assenza del protagonista principale, Gino Trematerra, assente per motivi personali, a cui alcuni gli contestano il ruolo di sindaco altri quello di parlamentare europeo ma che nel frattempo continua a fare la sposa tra Acri e Bruxelles, lavorando sia per il primo compito che per il secondo.
Al termine, su proposta di Pino Capalbo (Pd) il consiglio ha espresso solidarietà al deputato Pd Franco Laratta per l'increscioso episodio di cui è stato vittima nella giornata di venerdì.