L' ennesimo episodio di violenza in famiglia. L'ennesimo caso di maltrattamenti tra le mura di casa e non solo, è culminato giovedì pomeriggio con l'arresto di un marocchino quarantacinquenne . Per A.A., da tutti conosciuto in città come Salvatore e residente ad Acri orami da anni, l'accusa è di maltrattamenti in famiglia, violenza a minori e resistenza a pubblico ufficiale. Il tutto è avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì intorno alle 18,30 in Piazza Vittorio Emanuele III nel centro storico della cittadina silana. Salvatore si trovava in compagnia della moglie, l'acrese Alice Assunta risposatasi con il marocchino dopo essere rimasta vedova, e con il figlio della donna, un ragazzino di 12 anni. Sarebbero stati futili motivi a far scattare l'ira dell'uomo che improvvisamente avrebbe iniziato a picchiare selvaggiamente la moglie. Schiaffi, pugni, calci, quello che avrebbero raccontato alcuni testimoni, tanto che un passante impaurito per quanto stava accadendo ha immediatamente allertato gli uomini del 113 della locale stazione di Comando dei carabinieri, guidati dal maresciallo Luciani.
All'arrivo dei militari il quarantacinquenne marocchino, eccessivamente agitato, avrebbe addirittura tentato di fuggire opponendo resistenza prima di essere ammanettato. Trasportato e trattenuto nella camera di sicurezza della caserma cittadina, dove ha trascorso la notte, Salvatore dopo la convalida dell'arresto, ieri mattina è stato trasportato presso il carcere di Cosenza. Ad essere malmenato giovedì pomeriggio sarebbe stato anche il piccolo Marco (nome di fantasia), che fortunatamente , grazie all'interessamento di alcuni passanti, è stato preso e trasportato, ancor prima dell'arrivo dei carabinieri, al pronto soccorso dell'ospedale "Beato Angelo" in evidente stato di shock. Da li a poco, anche la signora Assunta, madre del ragazzo, lo avrebbe raggiunto per una serie di controlli dopo le violente percosse ricevute dal marito. E adesso, in questa brutta storia di ordinario degrado, l'attenzione di tutti viene rivolta al piccolo, costretto per troppo tempo a vivere un incubo.
Per il dodicenne, infatti, l'episodio di giovedì non è stato affatto nuovo.
Lui, che ha dovuto imparare a crescere in fretta , prima con la morte del padre poi intrappolato in quella casa , per scelte non sue, dove assieme alla madre quelle violenze le avrebbe subite da tempo, a quel degrado si era dovuto abituare. Addirittura Salvatore , pare che da un po' di tempo a questa parte, impedisse al giovane di frequentare costantemente le lezioni a scuola.
A preoccupare adesso proprio le sue condizioni psicologiche. Il ragazzino è, infatti, apparso stanco e provato. Stanco di aver subito in silenzio i continui maltrattamenti, stanco di aver visto malmenare, senza poter far nulla, la sua mamma, stanco di non poter vivere come i suoi amici la spensieratezza della sua età. Intanto, dal versante giudiziario, è di ieri la notizia che Salvatore rimarrà in carcere fino al prossimo 21 febbraio quando si dovrà svolgere il processo.
Il pm Giuseppe Casciaro ha aperto un fascicolo d'inchiesta per violenza familiare e maltrattamenti di minori a carico del marocchino che, nella seduta delle prossime settimane, sarà difeso dall'avvocato Marcello Manna del foro di Cosenza.