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Unical: Benigni incanta, gli studenti protestano

Francesco Spina
Foto © Acri In Rete
Al via come da programma il quarantesimo anno accademico dell'Università della Calabria, che per l'occasione si fregia di un ospite importante, lo straordinario Roberto Benigni al quale l'Ateneo calabrese conferisce la laurea honoris causa in Filologia Moderna.
La cerimonia che si è svolta all'interno del Teatro Auditorium dell'Unical, un teatro gremito da autorità politiche, civili, religiose e da una rappresentanza di studenti. Nelle motivazioni del professore Nuccio Ordine la laurea a Benigni viene motivata, fra l'altro per "l'importante impegno che Benigni a profuso per avvicinale il pubblico alla Commedia e ad altri classici" con le sue letture di Dante che hanno "suscitato entusiasmo nelle piazze, nei teatri, nelle aule universitarie, nelle trasmissioni televisive".
"E' la mia prima laurea honoris causa in Calabria, una cosa straordinaria per me, questa terra mi ha affascinato da tanto tempo" queste le prime parole del neo- laureato, "siete stati generosissimi proprio come la terra di Calabria" rivolgendosi ai presenti nell'auditorium e ai molti studenti collegati in streaming da alcune aule dell'ateneo.
Benigni ironizza anche sulla sua laurea honoris causa "mi hanno fatto svegliare presto stamattina, ho fatto 30 esami perchè mi è stato detto che non si regala niente a nessuno". L'artista toscano nel corso della sua lezione magistrale, interrotta anche da Angelo Duro il "cantante senza pubblico" del programma televisivo Le Iene, incentra il suo discorso sul ruolo della donna nella letteratura italiana e ha recitato un canto della Divina Commedia dedicato alla Vergine. Non sono mancate però le polemiche, infatti, alcune associazioni di studenti hanno protestato per quella che definiscono una "trovata pubblicitaria dell'Ateneo", non abbiamo nulla contro Benigni- hanno detto gli studenti-ma con coloro i quali dovrebbero pensare ai veri problemi dell'Università. Tra gli studenti che hanno protestato stamattina c'è anche chi ha fatto sentire la sua voce perché deluso dall'essere costretto a rimanere fuori dal Teatro.
«Non ci hanno fatto entrare - hanno detto - e c'é uno schieramento di poliziotti imponente. Ci chiediamo perché a noi é stato impedito l'accesso? Il Teatro è per tutti e non per pochi. Invece si è preferito privilegiare gli amici. Non è questa l'Università che vogliamo».











PUBBLICATO 19/01/2012

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