Sono giorni di frenesia politica quelli che stanno caratterizzando l'inizio del nuovo anno.
Con l'insediamento a Strasburgo, nel Parlamento Europeo, il sindaco Gino Trematerra è di fatto entrato in una condizione di incompatibilità.
Nei giorni scorsi è stato contattato dalla Prefettura, alla quale avrebbe confermato di scegliere lo scanno all'Europarlamento, lasciando la carica di primo cittadino. Questa decisione dovrebbe essere ratificata entro il prossimo 12 gennaio, ma Trematerra la sua decisione l’ha presa e l’avrebbe già comunicata all’Ufficio Elettorale Centrale, presso la Corte di Cassazione. Ora si aspettano le determinazioni dell’organismo sugli sviluppi di questa scelta.
Ieri si erano diffuse voci circa il deposito al Protocollo del Comune delle sue dimissioni, ma conferme ufficiali non ne sono arrivate.
E’ verosimile che le presenti entro venerdì, per poi discuterle in consiglio comunale e far scattare i canonici venti giorni, al termine dei quali teoricamente, ma solo teoricamente, potrebbe ritirarle.
Quando si tratta di incompatibilità non c'è mai nulla di assolutamente certo, considerati gli spazi di discrezionalità interpretativa delle norme, come il caso Catanzaro insegna.
Le intenzioni della maggioranza di centro – destra sono comunque chiare e vanno nella direzione di una dilazione dei tempi, per non votare entro la prossima primavera.
In pratica si metterebbero in campo tutte le strategie dilatorie possibili per andare oltre i tempi utili a proclamare la nuova scadenza elettorale per i prossimi mesi.
Prima che scoppiasse il caso Catanzaro, il ragionamento nella maggioranza era di scongiurare il pericolo di un commissariamento e dar corso a una gestione, comunque dell'ordinario, sotto la guida del vicesindaco, per poi votare eventualmente nel 2013.
Ora tutto è cambiato. Il centrosinistra vigila affinché non si perda altro tempo e si vada alle urne al più presto. Ieri il coordinatore cittadino Domenico Vaccaro, ha convocato una riunione del Partito Democratico, per fare il punto della situazione e decidere le strategie da mettere in campo.
Il sindaco, nel corso della campagna elettorale che lo avrebbe visto vincitore, aveva ufficialmente dichiarato che, in caso di incompatibilità, avrebbe scelto la carica di primo cittadino, salvo fare poi marcia indietro qualche mese più tardi.
Il centro – destra cerca di ritardare l'appuntamento con le urne perché convinto che i risultati dell'azione amministrativa in corso si vedranno solo tra qualche mese e che al momento potrebbe solo indicare agli elettori l'impostazione di progetti non ancora completati. Dall'altra parte c'è fretta, perché si vuole dimostrare che tutte le promesse fatte in campagna elettorale non sarebbero state mantenute.
C'è poi la questione ospedale, in cui il sindaco ha impegnato tutta la sua autorevolezza politica. Il suo esito ha un certo peso. In un senso o nell'altro.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 10-1-2012.