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Politici o politicanti?

Marcello Perri
Foto © Acri In Rete
Eravamo nel 2011, precisamente il 20 dicembre, quando una compagine di operai, minatori, politici e cittadini assisteva alla caduta dell’ultimo diaframma della galleria nata in località Serra di Buda.
Da quel momento l’inizio di una polemica che ancora non trova fine. Il giorno dopo su tutti i giornali proclami su proclami, inizia una disputa su chi abbia o meno il merito della realizzazione della galleria. Ed è così che in me, e di sicuro in molti altri cittadini, nasce la curiosità di seguire la vicenda per conoscere, effettivamente, di chi sia il merito di un’opera a mio parere tutt’altro che utile alla risoluzione del problema viabilità.
M a non c’è da meravigliarsi tanto se, la nostra classe politica, invece di occuparsi dei problemi che affliggono la nostra comunità, pensa a perdere tempo attaccandosi reciprocamente scatenando inutili polemiche.
In primis, l’ospedale Beato Angelo d’Acri. Era il 5 dicembre, giorno del consiglio comunale aperto, quando l’amministrazione comunale, insieme ai consiglieri di minoranza locali e regionali, davanti alla cittadinanza, per l’ennesima volta, si impegnava a formare un tavolo di concertazione che sarebbe servito a trovare soluzioni da proporre al Presidente Scopelliti per modificare il decreto 106 ed impedire il ridimensionamento. Esattamente ad un mese da quella data, nessuna notizia positiva e di garanzia è stata data ai cittadini, nessun tavolo di concertazione è stato formato, nessuna riunione, niente di niente. Solo promesse nuovamente non mantenute.
Unica notizia trapelata: dal primo Gennaio, niente più ricoveri nel reparto di Psichiatria del nostro nosocomio e personale in mobilità. Questo potrebbe significare ridimensionamento, questo potrebbe significare che il decreto non è stato minimamente modificato, nonostante il tanto decantato potere contrattuale. Se così fosse, a mio avviso, il prezzo da pagare sarà davvero molto alto per l’intera comunità.
Ma allora mi chiedo: perché i nostri “politici” invece di perdere tempo, non escogitano il modo di salvare ciò che ci spetta di diritto? Perchè, per una volta, non mettono da parte attriti personali e futili polemiche e uniti cercano di impegnarsi per il bene della collettività?
Forse le mie domande non troveranno mai risposta, perché troppo utopiche, forse perché siamo circondati da politicanti e non da politici.

PUBBLICATO 04/01/2012

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