Il paese narcotizzato...
Franco Bifano
Ora, sono mesi che continuo a chiedermi cosa sia successo a noi cittadini di Acri e che fine abbia fatto quella collettività laboriosa, accogliete, sicuramente paziente ma anche orgogliosamente battagliera. Gente che ha conquistato molti diritti anche scendendo nelle piazze, che ha lottato per difenderli tra mille difficoltà e a volte anche contro avversari più numerosi e meglio equipaggiati, vincendo battaglie ritenute perse in partenza. Possibile che di quelle generazioni "sanguigne" nel nostro DNA non sia rimasta traccia? È difficile crederlo. Ma allora che succede? "Chiudono" l'ospedale (il decreto è stato firmato il 20 ottobre), ridimensionano l'Enel, forse il Tribunale ed anche l'Inps. E stiamo a guardare? Quale futuro avranno le nuove generazioni? Quali opportunità di lavoro? Subiamo passivi come se tutto questo ci scivolasse addosso, come se questo "esproprio" di servizi essenziali, di opportunità di lavoro presenti sul territorio non ci riguardasse. Siamo già rassegnati a diventare un paese di vecchi fisicamente e di corrotti nella mente? Forse non siamo all'altezza di chi ci ha preceduto, o forse semplicemente è tornato di moda il bromuro. Ma sì, deve essere così, un bromuro di ultima generazione che può essere vaporizzato come il profumo. Magari ce lo somministrano disperdendolo nell'aria. Forse succede quando ci consigliano di mettere al sicuro il prezzemolo e il basilico in casa con la scusa di fare la guerra alle zanzare. Una bella spruzzata e voilà siamo tutti più accondiscendenti, più ragionevoli. Se mai, nel tempo, dovesse sorgere il dubbio di essere diventati sostanzialmente più ser-vili e di non aver più la schiena dritta a furia di piegarci, possiamo sempre sostenere di considerare questo un effetto collaterale del trattamento ricevuto, quindi, indipendente dalla nostra volontà. La scusa potrebbe essere buona, ma siamo sicuri che funzionerà quando saremo costretti a spiegare ai nostri figli il perché non abbiamo fatto nulla? |
PUBBLICATO 30/10/2011
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