"L'ospedale muore: il diritto di sapere"
Alessandro Cristofaro
La cosa che personalmente mi preoccupa di più è sentire parole pronunciate in diverse occasioni dal sindaco, con cui ribadisce il suo totale controllo della situazione e il suo più che deciso impegno nel risolvere la questione. Nell'ultima intervista pubblicata su acrinrete.info, alla domanda sulla questione ospedale risponde così: "[..] Ho sempre detto ai miei concittadini, e lo ribadisco anche ora, di stare tranquilli in quanto la politica sta lavorando per loro e sono pronto ad assumermi tutte le responsabilità del caso qual'ora dovessi fallire. I cittadini sull'ospedale possono stare tranquilli. Il nostro ospedale è un'ottima struttura e non verrà abbandonata". Vorrei che il nostro sindaco spiegasse a me e a tutti i cittadini acresi in che modo intende agire, visto che il decreto è già stato approvato. Questo continuo insistere nel rassicurare e placare le polemiche "per il bene del paese", questo modo di incoraggiare la fiducia nelle sue capacità politiche taumaturgiche garantite dalle innumerevoli cariche istituzionali ricoperte non sono d'aiuto a nessuno. La cosa giusta da fare sarebbe, innanzitutto, discutere in consiglio quale strada percorrere, rendere partecipi tutti di quello che si intende fare per difendere la struttura più importante che abbiamo e che, forse, funziona di più. Non è banale moralismo, è soltanto l'idea di chi sente il bisogno, come tanti altri, di sapere, di sentirsi partecipe di una lotta per difendere una delle cose che più serve al nostro paese. È ovvio che il ridimensionamento di molti ospedali della regione non può essere evitato, questo tutti lo sanno, ma non credo sia corretto rassicurare quando non c'è nessun motivo per essere tranquilli. Il paese vuole delle risposte e le vuole adesso. Le responsabilità che in caso di fallimento il sindaco ha promesso di assumersi hanno poca importanza. L'obiettivo è salvare l'ospedale, salvare tutto il possibile. Ci sarà bisogno di manifestazioni di qualsiasi genere, di discussioni, di mobilitazione, e in questo non mancherà l'impegno della gente. Però finiamola con questa politica di basso livello, del "lasciate stare, penso a tutto io", delle brillanti promesse che evidentemente non si potranno mantenere. Come intende procedere il sindaco? Che significa in termini pratici "la politica sta lavorando per loro"? La mia richiesta è che ci venga chiarita la situazione, quella reale, per capire cosa sta succedendo e per prepararci ad evitare il peggio, possibilmente senza inutili scappatoie retoriche . |
PUBBLICATO 30/10/2011
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