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E’ guerra ai venditori ambulanti

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E’ guerra senza quartiere ai venditori ambulanti di prodotti ortofrutticoli che non rispettano le normative vigenti. L’hanno dichiarata i fruttivendoli a posto fisso, spalleggiati dalla Confcommercio, che rischiano seriamente di abbassare definitivamente le saracinesche per una forma di concorrenza sleale. L’obiettivo è la vendita anomala o abusiva degli ambulanti che quotidianamente riempiono alcune delle viedel centro cittadino. Per domani pomeriggio, alle ore 15, nella sala consiliare della comunità montana “Destra Crati – Sila Greca”, la locale sezione della Confcommercio, ha indetto un incontro con il sindaco Gino Trematerra, il suo vice Luigi Maiorano, il comandante della Polizia Municipale, il comandante della locale stazione dei Carabinieri, il comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Acri, il responsabile del Dipartimento Prevenzione dell’Asp e l’ispettore di Igiene degli Alimenti e Nutrizione.
Bisogna risolvere il problema – ha dichiarato Vincenzo Toscano, presidente della Confcommercio di Acri –, non solo per colpire gli irregolari, ma soprattutto per non far chiudere le attività esistenti,che sonoparte integrante della nostra economia, per non metterli sul lastrico e dando loro la possibilità di sopravvivere”. Per Toscano, “sono tempi molto difficili: i costi delle aziende, la crisi economica, la concorrenza sleale sono veleni per la salute delle aziende che rispettano leggi e normative”.
I commercianti a posto fisso del settore, nello specifico, hanno reiteratamente chiesto agli organi preposti un maggiore controllo affinché gli ambulanti non agiscano in maniera illegale. Toscano ha ricordato che bisogna ricondurre tutto “alla legge 114/98 e alla legge regionale 18/99”. Qui “si esplicita in modo chiaro che l'esercizio del commercio in forma itinerante permette soste per il tempo necessario a servire la clientela e comunque non superiore a un'ora di permanenza nel medesimo punto, con obbligo di spostamento di almeno cinquecento metri e, decorso detto periodo, è vietato tornarenel medesimo punto nell'arco della giornata”. C’è poi la necessità si salvaguardare le condizioni igienico – sanitarie della vendita deiprodotti.
Il Ministero della Salute – spiega ancora il presidente della Confcommercio di Acri –, con ordinanza del 03-04-2002, ha chiaramente specificato le condizioni igienico –sanitarie in cui occorre vendere i prodotti alimentari. Questi devono infatti essere tenuti in idonei contenitori collocati a un minimo di cinquanta centimetri dal suolo”. Questa è una battaglia intrapresa ormai da diversi mesi e i fruttivendoli a posto fisso hanno tutta l’intenzione a portarla avanti fino aquandonon si sentiranno tutelati.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 04-10-2011.

PUBBLICATO 04/10/2011

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