Lavoratori senza stipendio
Piero Cirino
Si tratta di 24 lavoratori impegnati nel trasporto e nell'assistenza a disabili e nel trasporto, su tutto il territorio comunale, dei bambini che frequentano le scuole materna ed elementare. L'Acritrasport dal 2003 svolge questo servizio per conto del Comune. Allora infatti l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nicola Tenuta, decise di esternalizzare il servizio trasporto di alunni e disabili e si rivolse direttamente alla Acristrasport. Per l'organico dei lavoratori si attinse al bacino dei Lavoratori Socialmente Utili e ai Lavoratori di Pubblica Utilità, i cosiddetti Lsu-Lpu. Gran parte di loro vennero stabilizzati in questa nuova avventura, gli altri furono invece assunti direttamente. Svolgono le mansioni di autisti e accompagnatori. Durante l'estate, quando le scuole sono chiuse, sempre per conto del Comune, fanno anche la lettura dei contatori dell'acqua. A costoro devono essere corrisposti gli stipendi dei mesi che vanno dal dicembre 2010 ad agosto 2011, più la quattordicesima. Devono essere pagati dalla Acritrasport, che a sua volta deve ricevere i soldi dal Comune. Quest'ultimo, tra luglio e agosto, ha emesso due mandati di pagamento e altri ne farà a breve, ma è comunque indietro con il dovuto. Il punto è che di questi mandati i lavoratori non hanno visto il becco di un quattrino e nell'immediato il sentimento prevalente è il pessimismo più nero. La comunicazione dell'inizio della protesta è stata ufficialmente fatta dalla Filt-Cgil, con una lettera inviata al Prefetto di Cosenza, alla Acritrasport e al sindaco di Acri. Il sindacato, "nel denunciare la mancata erogazione da parte della ditta Acritrasport, delle mensilità da dicembre 2010 in poi", comunica che "i lavoratori si sono autoconvocati in assemblea permanente, interrompendo pertanto tutte le attività lavorative. Tale situazione - scrive ancora la Federazione Italiana Lavoratori Trasporti - non è più sostenibile, in quanto il salario rappresenta per i lavoratori l'unica fonte di reddito e di sostentamento delle proprie famiglie. Le loro condizioni economiche e delle loro famiglie sono al limite della sopravvivenza, con le conseguenti ripercussioni di carattere psico - fisico che derivano da tale drammatica vicenda. Pertanto - conclude la Filt Cgil - si chiede a S.E. Prefetto di Cosenza e al sindaco del Comune di Acri un immediato e autorevole intervento, al fine di evitare che la disperazione dei lavoratori possa determinare azioni, anche personali, non controllabili". Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 01-09-2011. |
PUBBLICATO 02/09/2011
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