Davvero una notte “frizzante” quella appena trascorsa..
Complice il tempo splendido (ed una meravigliosa luna piena che, semmai qualcuno avesse avuto il tempo di alzare gli occhi al cielo, rendeva l’atmosfera, se possibile, ancora più magica), gli acresi, e non solo, si sono riversati per le strade del centro dove li attendeva una serata all'insegna dello svago e della compagnia.
E’ iniziato tutto fin dal tramonto e, tra una “vasca” e l’altra, tra un concerto ed un gelato la notte è terminata fin troppo presto, anche se le ultime persone hanno "abbandonato il campo" che già albeggiava.
Sono queste le occasioni in cui ci si riappacifica con sé stessi e con il mondo, e per il breve spazio di una notte si dimenticano (per fortuna – o purtroppo - solo per una notte) i problemi (gli ennesimi) che stanno per pioverci addosso.
Per chi non ha potuto permettersi vacanze girovaghe alla ricerca di mete meno familiari o di città "da vivere" in altri posti di questo nostro mondo, è stata l’occasione per incontrare vecchie e care amicizie che hanno fatto rivivere ricordi antichi di oltre 30 anni, ed altre cui vita frenetica che ci siamo ritagliati addosso, non permette una frequentazione come si desidererebbe.
Attendiamo le vacanze estive come fossero la panacea ad ogni male, ed in un certo senso, per una manciata di giorni, sembrano esserlo. Ci imponiamo di assumere atteggiamenti rivolti alla conservazione della nostra specie e dunque meno stressanti del resto dell’anno, ma poi riapriamo gli occhi e “le reveil du matin” ci svela che quello che abbiamo vissuto è stato solo un sogno dal quale avremmo voluto svegliarci il più tardi possibile.
Un grazie a tutti coloro (tanti) che ho incontrato la notte scorsa con i quali mi sono intrattenuto a chiacchierare amabilmente.