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Acri, paziente denuncia l’ospedale Beato Angelo.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
S. M., un uomo di 53 anni, di Acri, lunedì scorso si è recato presso alla stazione dei carabinieri e ha sporto denuncia contro il presidio ospedaliero “Beato Angelo”, in particolare nei confronti del personale medico in servizio nella serata di domenica 24 luglio. L'accusa è “omissione di soccorso e omissione in atti d'ufficio”. Secondo S.M., i sanitari in quella circostanza avrebbero adottato nei suoi confronti “atteggiamenti ostili”. L'uomo, nello scorso mese di giugno, aveva subito un intervento, in una clinica di Rocca di Neto, in seguito a “ipertrofia prostatica”. “Purtroppo – ha dichiarato S.M. ai Carabinieri – successivamente a tale intervento le mie condizioni di salute non miglioravano più di tanto, al punto che ho dovuto ricorrere inpiù occasioni al ProntoSoccorso, sia dell'ospedale civile di Cosenza che a quello di Acri”.
In quest'ultimo, S.M. si reca anche la mattina del 20 luglio, in cui viene refertato un “livello d'urgenza giallo”.“Decidevo poi – afferma S.M. nella denuncia – di recarmi presso la clinica di Rocca di Neto, ove mi ricoveravo la stessa mattina”. Qui fu trattenuto fino al 23 luglio. “Sotto controllo – ha ancora dichiarato l'uomo -, visto che lemiecondizioni di salute lo permettevano, dietro consenso del primario, venivo dimesso per passare il fine settimana a casa. Però, proprio la sera del 24 luglio, intorno alle21,30, incominciavoadaccusare forticoliche e blocco renale, tanto da dover ricorrere al Pronto Soccorso” dell'ospedale di Acri.
Qui il protagonista di questa vicenda riferisce di aver udito, da parte di uno dei sanitari di turno, frasi offensive e ostili nei suoi confronti. Quando, in seguito ai forti dolori, l'uomo ha chiesto di essere ricoverato, “mi è stato risposto che non c'erano posti disponibili in quell'ospedale”.“A quel punto – è ancora scritto nella denuncia – decisi di ritornare urgentemente quella stessa notte presso la clinica di Rocca di Neto, ove giungevo, accompagnato dai miei familiari e con la mia stessa auto, in piena notte.“
Ad Acri, “alla mia richiesta di avere copia del verbale del Pronto Soccorso, per farlo visionare ai medici di Rocca di Neto, mi è stato risposto che non ero stato registrato, altrimenti avrei dovuto pagare 47 euro di ticket”.
Alla clinica “venivo invece ricoverato, continuando, di fatto, ilricoverogiàaperto in data 20 luglio”. Il 26 S.M. veniva sottoposto a un nuovo intervento chirurgico, per essere poi dimesso due giorni dopo. L'uomo ha quindi presentato denuncia “contro il presidio ospedaliero “Beato Angelo”, in particolare nei confronti di tutto il personale medico in servizio che ha avuto a che fare con me relativamente ai fatti accaduti nella sera del 24 luglio scorso”. S.M. è difeso dall'avvocato Angelo Altomari, che ha già provveduto a richiedere il sequestro del materiale cartaceo.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 03-087-2011.

PUBBLICATO 04/08/2011

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