Confronto su gli Enti montani.
Piero Cirino
Sul mantenimento in vita di questi enti, i cui trasferimenti statali sono stati cancellati e che gravano sui fondi regionali, è in corso una discussione che, a vai livelli e in diversi momenti, sta impegnando la classe politica regionale All’iniziativa di martedì scorso ha preso parte anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Michele Trematerra. L'esponente dell'esecutivo guidato dal presidente Giuseppe Scopelliti ha ribadito le linee guida che presiedono la proposta di legge presentata dalla giunta. In sostanza, le comunità montane sono destinate a chiudere e confluire in un nuovo contesto, una sorta di agenzia regionale; quindi non più enti locali, ma una presenza distrettuale, della quale dovrebbero far parte anche Arssa e Afor. Trematerra ha anche aggiunto che, in ogni caso, è in corso una discussione nella quale non possono non essere ascoltate tutte le voci interessate. L’incontro l’ha introdotto il presidente della comunità montana “Destra Crati - Sila Greca”, Gennaro Nicoletti. La sua idea è quella di far rimanere questi enti locali, “per uno sviluppo armonico delle zone più disagiate”. E' ovvio “che non possono rimanere così come sono”, ma “bisogna attribuire loro le giuste funzioni e competenze”. Anche sui costi della politica, secondo Nicoletti, si potrebbe incidere con un impatto zero, basterebbe attribuire a rotazione la presidenza a ciascuno dei sindaci dei Comuni che fanno parte dell'ente e che percepisconogià l'indennità della loro carica. L'idea dell'agenzia regionale non convincepiù di tanto il presidente della “Destra Crati – Sila Greca”, «anche per un fatto di democrazia: gli amministratori delle comunità montane sono eletti, quelli di un'eventuale agenzia sarebbero nominati». Favorevoli a una soluzione che permetta il mantenimento in vita degli enti montani anche i consiglieri regionali MarioFranchino, del Partito Democratico, e Mimmo Talarico, di Italia dei Valori, che sono intervenuti al confronto. Pure costoro hanno comunque rimarcato la necessità di una ristrutturazione delle comunità montane che permetta loro di poter espletare il ruolo di sviluppo di realtà in stato di disagio. Talarico ha anche proposto di alzare l'altimetria per far si che un Comune rientri nel contesto e non si verifichino situazioni oggettivamente incompatibili. L’incertezza che regna attualmente pesa anche sui dipendenti, che hannodifficoltà anche a ritirare mensilmente lo stipendio. Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 11-07-2011. |
PUBBLICATO 15/07/2011
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