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«Ospedale destinato a chiudere».

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il Partito Democratico esprime forti preoccupazioni sul futuro dell'ospedale, all'indomani della chiusura del punto nascita. Il grido d'allarme si è levato nei giorni scorsi, dalla Sala Polivalente. Qui il Pd ha promosso una manifestazione su “Il futuro dell'ospedale di Acri”. L'ha introdotta e coordinata Domenico Terranova. Il capogruppo consiliare Giacomo Cozzolino ha fatto mea culpa, «perché ci siamo fidati troppo del sindaco sul punto nascita, facendo la figura dei creduloni. Comunque - ha aggiunto Cozzolino - è giusto scindere le responsabilità tra chi governa e chi fa opposizione. La politica deve comunque interrogarsi sul perché tra la gente vi sia questa paura di esporsi anche su un simile problema che investe tutti ». Franco Pacenza, responsabile regionale Sanità del Pd, ha ripercorso le tappe che hanno portato al commissariamento regionale e al Piano di rientro dal debito.
A proposito dell'ospedale di Acri, Pacenza è stato chiaro: «parlano gli atti ufficiali e questi dicono che il nosocomio acresesaràridotto a venti posti letto e un pronto soccorso di primo intervento. Una simile struttura non può essere definita ospedale perché, non essendo prevista le degenza, è come se il paziente, suonata la campanella, debba prendere la borsa e andarsene a casa». Pacenza ha invitato a intraprendere iniziative fin da subito, «perché il termine ultimoper metterein pratica quanto previsto dal Piano di rientro è il 31 dicembre 2012, ma l'ospedale potrebbe chiudere anche domattina».
Luca Altomari
, in rappresentanza degli studenti, ha espresso la delusione del mondo giovanile per l'apatia dimostrata dagli adulti rispetto a un problema così grave per l'intera comunità, nonostante le tante manifestazioni che le scuole hanno promosso negli ultimi mesi. Fausto Sposato, del comparto sanità della Cgil, ha invece lamentato lo scarso coivolgimento dei sindacati inquesta fasein cui c'è in gioco il futuro dell'intera struttura e quindi di un servizio essenziale come la salute pubblica.
Ha concluso Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito Democratico. Guccione ha ricordato una conferenza stampatenutasi nei mesi scorsi, in cui il sindaco Gino Trematerra rassicurò tutti sul futuro del punto nascita e «abbiamo visto tutti come è andata a finire». Per il consigliere regionale del Pd, «Trematerra dovrebbe trarre le conclusioni ed essere coerente con gli impegni assunti ». In sostanza, Guccione ha chiaramente chiesto le dimissioni del primo cittadino. Ha quindi proposto la creazione di una sorta di comitato di lotta permanente in difesa dell'ospedale, facendo rete con le altre realtà che vivono problemi simili, come San Giovanni in Fiore.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 15-05-2011.

PUBBLICATO 16/05/2011

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