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Comitato di mobilitazione per difendere l’ospedale.

Rosanna Caravetta
Foto © Acri In Rete
Costituire il comitato di mobilitazione per la difesa dell'ospedale. È stata l'ultima sfida lanciata dal circolo locale di Italia dei Valori per tutelare il punto nascita cittadino. Obiettivo dell'incontro, svoltosi ieri mattina nella sala convegni del Palazzo Padula, quello di radunare tutte le forze politiche del territorio , le associazioni e quanti più cittadini possibili per dire "no" al Piano di rientro dal deficit sanitario portato avanti in questi mesi dal governatore Scopelliti e lanciare nuove possibili proposte alternative.
L'incontro, oltre alla presenza di un nutrito numero di cittadini, ha visto la partecipazione del portavoce del Pd, Mimmo Vaccaro, e di Sel, Luigi Caiaro; per Idv erano presenti il segretario regionale Maurizio Feraudo, il coordinatore cittadino Angelo Cofone ed il presidente del circolo di S. Giacomo d'Acri Giacomo Fuscaldo; presenti anche i consiglieri comunali di opposizione Cristina Minisci (Idv) e Pino Capalbo (Pd). Insomma ,a quanto pare le forze politiche di opposizione cercano di coordinarsi e compattarsi per difendere l'ospedale dall'imminente chiusura di ostetricia. «Attivarsi anche attraverso un apposito ricorso amministrativo da proporre innanzi al Tar»è stata la proposta di Cofone che ha anche ribadito : «stiamo assistendo alla riorganizzazione ed al ridimensionamento di numerosi ospedali - tra cui il nostro - senza che si stia tenendo conto delle diversità orografiche e geografiche che li caratterizzano».
Una città "anestetizzata" e "terrorizzata" è, invece , la triste fotografia mostrata nel suo intervento da Mauruzio Feraudo che senza utilizzare mezzi termini ha espresso preoccupazione per il modo in cui i cittadini si sono rapportati alla "questione ospedale". Critiche sono piovute anche sulle spalle dell'Amministrazione e del sindaco Trematerra «che ha dato prova di mancare di quel tanto predicato "potere contrattuale" tale da incidere sulle decisioni politiche».
Quindi, la proposta di Cristina Minisci che ha parlato di un Piano sanitario regionale «mirato a favorire la sanità privata». Poi, soffermandosi sulla vicenda cittadina ha aggiunto: «dobbiamo utilizzare il ruolo politico di ciascun gruppo del centrosinistra per costringere Scopelliti a rivedere il decreto». L'incontro si è , dunque, concluso con l'intento da parte dei presenti di dare impulso ad iniziative concrete per ottenere chiarimenti nonché precise garanzie e rassicurazioni che scongiurino la chiusura del punto nascita. In tale direzione è stato, infatti, chiesto a tutti i rappresentanti politici dei partiti di opposizione presenti nel consesso cittadino di far indire con la massima urgenza un consiglio comunale aperto sul problema a cui dovranno seguire, qualora dalla predetta assise municipale non dovesse emergere alcuna certezza circa il futuro del reparto di neonatologia, altre diverse iniziative al fine di tutelare il reparto di ostetricia e l'intero ospedale, di concerto con le associazioni (sindacali e di categoria), i movimenti ed i comitati cittadini spontanei interessati.


Fonte: "Gazzetta del Sud" del 4-4-2011.

PUBBLICATO 05/04/2011

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