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Disabili nelle scuole: tutti più responsabili.

Filomena Cupelli
Foto © Acri In Rete
Giorni fa ho letto con enorme interesse l’articolo di Rosanna Caravetta. Devo dire che ogni volta che leggo di disabilità e problematiche connesse la fitta nel cuore diventa più forte. Conosco disagi, momenti di sconforto ma per fortuna anche il sapore di battaglie vinte. Non voglio citare leggi che sono a tutela dei disabili perché ce ne sono tante e tante purtroppo restano inapplicate, ecco il perché delle nostre battaglie. Leggendo sono rimasta stupita per tanti motivi. E’ vero, ci possono essere incomprensioni, ostacoli ma è triste pensare che qualche bambino possa vedere la scuola come un luogo di punizione e che la scuola stessa crei problemi tanto da far sentire chi è in difficoltà allontanato.
Ho pensato “evviva” qualcuno denuncia… ma a chi? L’ S.O.S. è stato lanciato da associazioni come l’Anglat e Raggio di Sole e se non sbaglio la prima vede come delegato provinciale la stessa persona che oggi nel nostro Comune ricopre la carica di assessore ai servizi sociali. Ho conosciuto il dott. Simone tempo fa per caso… mi aveva incuriosito il suo perdurare nel fotografare ogni minimo ostacolo su tutte le strade della nostra cittadina, a volte non c’era bisogno di parlare perché lui aveva le nostre stesse difficoltà. Si rivolgeva ai vigili urbani per un parcheggio giallo occupato abusivamente, per un marciapiede senza la giusta pendenza, per un ascensore che non funzionava. Ci ritrovavamo nella piccola sede dell’Anglat a parlare e tutti con lo stesso obiettivo: lottare.
Ribadivamo più volte il nostro non avere colore politico perché i nostri dolori non ne avevano. Stupita ho visto il dott. Simone candidarsi perché evidentemente aveva creduto alla favola che qualcuno gli aveva raccontato, cioè rendere visibili i nostri disagi e chissà, essere all’interno, poteva renderci più forti per eliminare gli ostacoli. Ritornando alla questione scuola vorrei precisare che nessuno può tagliare fuori un genitore, semplice… il P.E.I. è un documento che prevede la firma del tutore quindi nel momento in cui dovessero verificarsi inesattezze o non si è coinvolti dall’inizio, si ha la possibilità di fermare tutto. Nella scuola dell’ obbligo le figure previste sono tante:insegnanti di sostegno, assistenti alla persona, collaboratori scolastici con funzione aggiuntiva. Nessuno può sottrarsi al proprio dovere, certo la sinergia è importante, il bambino fa parte della classe è li che conosce adulti e coetanei estranei al proprio nucleo di appartenenza..è li che deve crescere.. La scuola deve abbracciare la famiglia e viceversa ma purtroppo capitano incomprensioni, il sostegno è stato ridimensionato e tutte le figure preposte fanno questioni di ruolo, spesso capita che quell’essere umano in difficoltà possa sentirsi sballottato, non accettato ma per fortuna sono lontani i tempi del silenzio, le famiglie sono attente e hanno fiducia nelle istituzioni. Purtroppo qualche vizio in più l’ hanno concesso proprio i genitori certamente spinti dall’idea di far bene, supportati scioccamente dai vari assessori di turno che hanno creato uno spiacevole precedente.
Quanti sanno che il Comune finanzia una associazione che regolarmente retribuisce alcuni genitori che lavorano come “assistenti” dei propri figli nelle scuole dell’obbligo? Errore gravissimo questo, perché si è legittimato qualcuno a lavarsi le mani dei casi più gravi e poi perché non viene riconosciuto al bambino o al ragazzo il diritto di affidarsi e appartenere a tutti. Raggio di Sole aveva, e spero abbia ancora, il progetto di un servizio diurno per i ragazzi che hanno difficoltà, questo sarebbe servito ad accogliere anche chi ha finito il ciclo di studi, ma le famiglie si vedono costrette a riscriverli all’infinito per avere un punto di aggregazione e un momento di uscita. Ma la scuola non è l’alternativa!
La scuola è il luogo dove poter veder crescere l’autostima dei nostri figli, non un parcheggio! Ai genitori dico non demordete mai… le forze dell’ordine sono garanti e a difesa di ogni diritto negato, quindi le denunce fatele a chi di competenza, all’ assessore ricordo inoltre tutte le figure professionali che sono all’interno del suo stesso amministrativo: assistenti sociali, psicologi , sociologi… lanciare S.O.S. serve… ma servono soprattutto progetti. Le famiglie vanno aiutate ma non con le lacrime che rendono gli occhi gonfi e chiusi. L’aiuto concreto è il favorire lo sfogo per poi subito agire. C’è chi sceglie da che parte stare… io ho una sola certezza, stare dalla parte dei nostri figli che sono abilissimi a far fermare tutti nella riflessione, abilissimi a farci rimboccare le maniche, abilissimi nel donare un sorriso e per questo non devono mai più avere un diniego da nessuno a quello che è un essenziale diritto: essere sereni. Allora caro assessore, cari presidenti di Anglat e Raggio di Sole, lanciate S.O.S. ma firmate gli articoli e le denunce, io non posso fare altro che augurarvi buon lavoro. Ai genitori in difficoltà, vi sono vicina con rispetto e speranza.

PUBBLICATO 23/02/2011

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