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Due cittadini bulgari arrestati dai carabinieri di acri per estorsione.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Due cittadini di nazionalità bulgara, sono stati arrestati ieri dai carabinieri della locale stazione per il reato di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. I militari della Benemerita, diretti dal maresciallo Roberto Luciani, già da alcune settimane stavano monitorando la comunità bulgara, una delle più numerose sul territorio, perché avevano capito qualcosa non quadrava.
I bulgari residenti in città sono un centinaio, tutti residenti nel centro storico e quasi tutti impegnati nel settore dell'agricoltura o come badanti presso famiglie locali. Alcuni di loro sono senza permesso di soggiorno, altri, invece, hanno scelto una vita tranquilla e regolare. Tutti alla ricerca di un futuro migliore per sé ed i propri figli ma senza sapere che dietro l'angolo, spesso ad ostruirgli la strada, ci sono proprio connazionali senza scrupoli. Le voci che giungono alle orecchie dei militari, circa forme di sfruttamento dei cittadini bulgari, sono tante ma la cosa più inquietante, secondo i militari, è che gli sfruttatori, spesso, sono della stessa nazionalità. I carabinieri iniziano così un lavoro di intelligence e di analisi sulla comunità bulgara al fine di capire ma soprattutto per convincere le vittime a collaborare. Questo certosino lavoro da i frutti sperati. I cittadini bulgari sfruttati rivelano ai carabinieri quello che succede.
Una donna racconta che è giunta in Italia dietro pagamento di una somma di denaro e la promessa di un posto di lavoro.
La stessa persona afferma, inoltre, che è stata indirizzata da un referente bulgaro residente in città il quale le ha trovato una casa, in condizioni indecorose, sempre dietro il pagamento di denaro. La donna viene impiegata in un'attività commerciale della zona per una retribuzione pari a 400 euro al mese. Una parte dello stipendio, però, la donna deve consegnarla ogni mese al suo referente locale. Dietro minacce e sebbene obiezioni e malcontento. La donna decide, allora, di rivolgersi ai carabinieri insieme ad altri suoi connazionali che possono riferire notizie utili alle indagini. I militari decidono, quindi, di intervenire e aspettano il momento giusto, quello, cioè, in cui la donna deve consegnare la "tangente."
I carabinieri si appostano nei pressi della sua abitazione poco prima che due uomini ritirano il denaro estorto ma all'uscita dell'abitazione si trovano di fronte i militari della stazione di Acri. I due malviventi si danno alla fuga e tentano di colpire un carabiniere con un arnese di ferro. La loro corsa dura, però, pochissimo perché i due vengono bloccati ed immobilizzati da altri militari. I bulgari vengono identificati in Toshinski Todor Stoyanov, 40 anni, e Petkov Plamen Dragomirov, 41 anni e poi accompagnati in caserma.
Dopo le formalità di rito sono stati dichiarati in arresto per i reati di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale e su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica, dott. Antonio Cestone, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Cosenza per l'udienza di convalida che si terrà nei prossimi giorni.

PUBBLICATO 08/02/2011

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