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L’amante violentatore non parla.

Roberto Grandinetti
Foto © Acri In Rete
Si e’ avvalso della facoltà di non rispondere il quarantacinquenne di Acri (F. S. le sue iniziali) da una settimana agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, stalking e interferenza illecita nella vita privata. Come vittima è indicata la sua presunta ex amante,anch’essa di Acri. Tra le altre cose l’uomo è accusato di aver ripreso con una telecamera un incontro amoroso con la donna e di aver utilizzato il filmato per minacciarla e costringerla a nuovi rapporti. Il tutto è finitoquando la vittima ha deciso di denunciati F. S. ai carabinieri, che una settimana fa hanno proceduto con la notifica dell’ordinanza, firmata dal gip del tribunale di Rossano, Letizia Benigno. E ieri l’interrogatorio si è tenuto proprio di fronte alla Benigno, con l’indagato (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari, del foro di Cosenza) che si è avvalso della facoltà concessagli dalla legge, ossia quella di non rispondere. Al termine dell’interroga - torio la difesa ha chiesto al gip la revoca dei domiciliari e comunque l’autorizzazione a recarsi sul posto di lavoro (F. S. lavora a Cosenza per conto del ministero dei Trasporti). L’avvocato Ferrari ha chiesto anche una perizia medica per il suo assistito. Pare, infatti, che F. S, soffrisse di problemi psichiatrici proprio nel periodo in cui si sarebbe reso protagonista del reato di stalking nei confronti della presunta amante.
L’avvocato Ferrari ha anche sollecitato opportuni approfondimenti investigativi attraverso l’ufficio di Procura che possano suffragare o meno gli elementi offerti nella querela sporta dalla parte offesa. «Si intende precisare - dice a tal proposito la giovane penalista cosentina - che l’indagato ha piena fiducia negli organi inquirenti che potranno chiarire tutti i punti della vicenda e la difesa, a tal proposito, intende solamente evidenziare di non voler ribattere nulla alle dichiarazioni del parente che ha inteso offrire una sua versione della vicenda attraverso le pagine dei giornali, asseverando la certezza che i processi devono essere svolti nelle aule giudiziarie e non sui giornali».
Il riferimento è a quanto detto al “Quotidiano”da un familiare della presunta vittima degli abusi, il quale ha detto che la donna è rimasta «vittima di un piano diabolico». L’avvocato Ferrari ha preannunciato che «la famiglia dell’indagato intende a breve avviare altre azione giudiziarie a tutela della dignità e del decoro dei suoi componenti». Dice la sua anche l’avvocato Enzo Belvedere, del foro di Cosenza, che rappresenta la presunta vittima: «L’ordinanza di custodia cautelare ha già sancito i parametri della gravità indiziaria e delle esigenze cautelari. Un auspicabile, imminente processo, dovrà condannare alla giusta pena colui il quale per troppo tempo ha vessato una persona a questi succube ».
I protagonisti di questa vicenda sono entrambi coniugati con figli. Il tutto sarebbe iniziato da semplici telefonate. Poi gli incontri, secondo la famiglia di lei, pretesi dall’uomo. Quest’ultimo l’avrebbe infatti minacciata di fare avere al marito le registrazioni di quelle telefonate. A questo punto la donna si sarebbe intrattenuta con F. S., che a sua insaputa ha registrato il loro incontro amoroso. Le minacce sarebbero proseguite, con F.S. che alla fine ha fatto avere il video al marito di lei. Le immagini sarebbero anche state diffuse via internet. Sulla vicenda indaga la Procura di Rossano, in quanto i primi incontri si sarebbero tenuti a Corigliano. Ieri il primo incontro dinanzi a un giudice, con gli avvocati pronti a darsi battaglia.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 28-1-2011.

PUBBLICATO 28/01/2011

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