È stato completato ma non è ancora entrato in funzione. Questa la spiacevole vicenda dell'ascensore che avrebbe dovuto collegare via Calamo a via Padula agevolando i cittadini nei loro movimenti. Infatti, potendone usufruire, sarebbero in molti quelli che per raggiungere via Padula, ricca di attività commerciali e sede del distretto sanitario locale ma priva di un adeguato numero di parcheggi, sosterebbero la propria autovettura nell'ampia zona di via Calamo e raggiungerebbero in pochi minuti via Padula.
Una storia iniziata otto anni fa e diventata, nel susseguirsi delle stagioni, oggetto di disputa tra le parti politiche e motivo di discontinuità, naturalmente, a discapito dei cittadini. Era il 2003 quando l'amministrazione di centrodestra pensò di collegare le due zone con delle scale mobili. Nel 2005, però, con l'insediamento della nuova giunta di centrosinistra venne cambiato anche il progetto. Non più scale mobili bensì un ascensore.
Dopo cinque anni di amministrazione i lavori vennero terminati ma quel nastro inaugurale non venne mai tagliato. Oggi, quindi, la patata bollente è passata nelle mani dell'amministrazione Trematerra che ha tracciato un quadro abbastanza complicato della situazione. Innanzitutto, per poter mettere in funzione l'ascensore, bisognerà attendere il nulla osta del ministero delle infrastrutture. Una volta ottenuto, però, ha più volte ribadito il primo cittadino Trematerra, subentrerà un nuovo ostacolo legato agli elevati costi di gestione, a carico del Comune.