L’ultimo consiglio comunale, che si è occupato della vicenda legata all’ospedale, ha fugato dubbi e perplessità. Nel partito dell’Italia dei Valori non tutti la pensano allo stesso modo su questo tema. Nei dipietristi vi sono due linee diverse; quella dura e senza sconti, da parte dei vertici politici locali, quella morbida e del dialogo, da parte di chi ricopre ruoli istituzionali.
Da una parte il segretario cittadino Cofone, dall’altra il consigliere comunale Minisci. Il primo, molto vicino al segretario regionale Feraudo, che spesso incalza la maggioranza ed il sindaco sostenendo che il Beato Angelo, in base agli ultimi decreti, sarà sicuramente ridimensionato da qui a breve. Recentemente Cofone è stato duro e polemico nell’affermare che il sindaco Trematerra sta illudendo i cittadini “perché per gli ospedali di montagna il futuro è nero.” Decisamente diversa la posizione del consigliere Minisci, candidato a sindaco nelle ultime elezioni di aprile scorso.
Nella duplice veste di operatore del settore (ricopre il ruolo di primario facente funzioni al reparto di medicina del Beato Angelo, ndr), e di esponente istituzionale, la Minisci preferisce il dialogo allo scontro. In occasione dell’ultima assise il suo intervento è stato morbido e propenso a stendere una mano alla maggioranza ed al sindaco Trematerra. Invitata alla riunione con Scopelliti, tenutasi qualche giorno fa, Minisci, evidentemente, è bene informata e non ritiene opportuno, almeno in questa fase, battere i pugni e fare ostruzionismo.
C’è di più. La Minisci, più di una volta, ha ringraziato Trematerra per l’impegno profuso a difesa del nosocomio e per averla coinvolta, sia come forza di opposizione che in qualità di medico della stessa struttura. Gli eventi futuri ci diranno se Cofone e Minisci si ritroveranno sulle stesse posizioni, ma al momento IdV, sulla questione ospedale, appare spaccata.