Non si è fatta attendere, direttamente dai vertici provinciali, la replica dei vendoliani alle accuse lanciate dal circolo Sel " Angelo Vassallo" di Acri. La denuncia dei membri , partita da queste stesse colonne, poneva al centro della polemica la presunta esistenza di circoli "fantasma", due per l'esattezza "affidati a notabili personaggi - si leggeva nella nota - le cui sedi non vengono controllate dagli Organismi provinciali."
Insinuazioni forti che per niente sono piaciute al coordinatore provinciale di Sel, Mario Melfi, che ha parlato di "esternazioni farneticanti del Circolo Vassallo di Acri. Sommessamente - ha proseguito Melfi - vorrei ricordare che i Circoli di Acri centro e della frazione Chimento sono stati regolarmente ratificati dall'organizzazione nazionale del partito. Ricordo, inoltre, che per statuto il tesseramento avviene on line e non nelle sezioni al fine proprio di evitare pacchetti di tessere cui i " nostri" impropriamente si riferiscono. Ricordo, inoltre, che il Congresso provinciale ha eletto nell'Assemblea federale diversi componenti di Acri e successivamente sono stati chiamati a comporre la segreteria provinciale Bruno Pascuzzo, nella veste di tesoriere e quindi legale rappresentante di Sel provinciale e Iolanda Magliari. Di fronte a tanta democrazia esercitata mi sorge spontaneo il dubbio se abbiamo pestato il "callo" a qualcuno, che riteneva che bisognava assentire alla "sua" indisturbata coltivazione del classico orticello."
Quindi, la volontà di aprirsi al dialogo : "Prima di Natale sono stato già ad Acri e mi sono incontrato con i dirigenti di due circoli: quello del Centro e di Chimento; intendo proseguire ascoltando anche il Circolo Vassallo alla ricerca di una possibile unità, che certamente non si costruisce gettando discredito, con comunicati stampa, sulla classe dirigente di sel provinciale e regionale. Se questa Unità non dovesse riscontrarsi - ha concluso Melfi - ricordo, infine, che i Circoli hanno libertà politica ma nel rispetto dello Statuto e nella condivisione delle politiche dettate dalla segreteria nazionale, regionale e provinciale. Azioni difformi non troveranno più soddisfazione attraverso la stampa ma saranno portate all'attenzione degli organismi di vigilanza preposti a garantire la dignità degli iscritti."


Fonte: "Gazzetta del Sud del" del 18-01-2011.