La questione ospedale continua a tenere banco, al di là di proclami e notizie sussurrate nell’orecchio e a scapito di quanto avviene in superficie. Ieri è intervenuto il coordinatore cittadino di Italia dei Valori, Angelo Cofone. «Bando – scrive in una nota Angelo Cofone, a proposito dei manifesti apparsi in centro nei giorni scorsi - ai falsi proclami di vittoria e di scongiurato pericolo. Si faccia finalmente e definitivamente chiarezza sul reale futuro del nostro ospedale. La giunta Trematerra - prosegue il comunicato - continua imperterrita a mantenere il silenzio sulla vera sorte del nosocomio cittadino, cercando di inculcare nei cittadini false speranze e illusioni con messaggi e proclami che purtroppo non lasciano trasparire quella che è l’effettiva e cruda realtà. In proposito, si fa presente che, lungi dall’aver scongiurato il paventato ridimensionamento del nosocomio cittadino con correlata chiusura di diversi reparti, l’ultima riunione del tavolo tecnico “Massicci” ha solo prorogato di due anni quelli che probabilmente saranno gli effetti nefasti che ricadranno sul nostro ospedale a seguito della esecuzione del piano di rientro regionale dal deficit sanitario, tanto che nella conferenza stampa tenuta dal governatore della Regione Calabria Scopelliti lo stesso si è limitato ad affermare che la prevista procedura del piano di rientro sanitario è stata rinviata di due anni, senza null’altro aggiungere su cosa succederà allo scadere di detto periodo ».
Poi va giù con i dubbi sul futuro che attende l’ospedale. «Tante - scrive ancora il coordinatore cittadino di Italia dei Valori Angelo Cofone -, dunque, restano le ombre sul futuro del nostro ospedale checché ne dica l’attuale amministrazione comunale Trematerra, che cerca, con abile mossa di comprovata esperienza politica, di arrogarsi meriti che per il vero non ha, salvo che i più autorevoli esponenti politici dell’Udc di Acri non abbiano ricevuto dal governatore Scopelliti ulteriori rassicurazioni che però continuano a tacere ai loro concittadini abbandonandoli nel tormentato dubbio. Oltretutto, la circostanza che i nostriamministratori locali non hanno giocato alcun ruolo nella annunciata proroga dell’esecuzione del piano di rientro appare ancor più evidente ove si consideri che gli effetti di tale “tempo - ranea e precaria proroga” riguardano l’intero sistema sanitario regionale e non solo l’ospedale civile di Acri. Questo dà una boccata di ossigeno a tutti gli ospedali di montagna e non solo al nostro. Mi sembra, piuttosto - aggiunge il coordinatore cittadino di IdV-, che sia iniziato da parte del governo regionale il gioco al passaggio della “patata bollente”, cercando, anziché trovare delle soluzioni alternative, di rinviare al più tardi possibile l’attua - zione di decisioni impopolari che, ahinoi, appaiono nel lungo periodo inevitabili. È in atto il tentativo di far ricadere l’esecuzione di tali dolorose scelte sulle amministrazioni regionali che verranno, cercando nel frattempo di preservare e, se possibile, aumentare, con tali tecniche dilatorie, il consenso elettorale già raccolto ».


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 10-1-2011.