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S.s. 660 monitorata da GPS.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Sicurezza, precisione e tempismo. Da oggi la trafficata s.s.660 Acri - Cosenza sarà monitorata 24 ore su 24. L'Anas, su indicazione dell'amministrazione comunale, ha avviato il monitoraggio attraverso strumenti tecnologici di altissima precisione. Lungo il tracciato in frana, in località Serra di Buda, sono stati installati una serie di Gps, sensori trasmettitori, che inviano i dati ad una stazione ricevente situata nella parte più alta della città. Gli errori sono dell'ordine dei millimetri. Poca cosa, dunque. In questo modo l'Anas ha la possibilità di verificare in tempo reale ogni piccolo movimento ed allertare gli organi competenti, in primis sindaco e Prociv che congiuntamente decideranno se interdire o meno la strada al traffico.
Una soluzione che fa dormire sonni tranquilli alla popolazione ed a quanti percoorono il tracciato. Esso è interessato da un movimento franoso secolare e vasto che ha ripreso la sua corsa nel 1999 imponendo all'Anas di chiudere l'arteria per lunghi quaranta giorni. Una decisione che mise in ginocchio un'intera comunità costretta a percorrere l'angusta strada comunale Schito-Vagno mentre i mezzi pesanti la provinciale Santa Sofia-Bisignano per raggiungere il capoluogo e la rete autostradale. La frana fu studiata anche dal Cnr-Irpi di Rende che avanzò anche alcune ipotesi di soluzione. Alla fine, provincia e regione, hanno deciso di realizzare una galleria di circa ottocento metri per bypassare la zona franosa.
I lavori sono a buon punto e proseguono a ritmo serrato per realizzare gli ultimi trecento metri. Nel frattempo, la decisione dell'Anas di monitorare la zona franosa, ha permesso la rimozione della cabina di controllo presieduta da personale specializzato 24 ore su 24 con un risparmio di settecentomila euro all'anno.
Una bella somma, non c'è dubbio, che potrebbe essere utilizzata per la messa in sicurezza di alcuni costoni che minacciano non solo la strada ma anche le abitazioni situate dall'altra parte della strada, ovvero nel centro storico della città o anche per realizzare eventuali opere di bonifica a valle, nel letto del fiume Mucone per contrastare la sua opera di erosione.

PUBBLICATO 07/01/2011

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