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Feraudo (IDV): difesa del punto nascita perché disagiati orograficamente e non perche’ Acri e’ il paese di Trematerra.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
L'unico documento ufficiale resta il fax inviato dal direttore sanitario De Paola ai responsabili del reparto di ostetricia nella mattinata di martedì dieci dicembre con il quale si comunicava la riattivazione del punto nascita fino a tempo determinato (ma non specificato). Per il resto solo annunci. Non c'è traccia, infatti, di atti ufficiali, (decreti, delibere ecc), né sul sito della regione né su quello dell'Asp di Cosenza mentre anche ieri Scopelliti, alle telecamere della Raitre, ha ribadito che il reparto di ostetricia di Acri presto sarà dismesso "perché non possiede i requisiti di sicurezza così come richiesti dall'organizzazione mondiale della sanità." Insomma al Beato angelo, per il momento, si può nascere, ma quanto prima ci saranno novità. Ieri, intanto, sull'argomento è intervenuto Maurizio Feraudo, segretario regionale IdV che, tra l'altro, qui vive e lavora.
"La chiusura del punto di nascita, dice, offre lo spunto per una seria riflessione sulla capacità contrattuale del nostro comune che diventa sempre più debole proprio perché sta affidando le sue sorti a rappresentanti politici che, a conti fatti, stanno profondamente deludendo le aspettative degli acresi. Il punto nascita, come del resto tutto l'ospedale, deve rimanere in vita non perché Acri è il paese dei Trematerra ma perché è comune di montagna. Questo è l'equivoco di fondo che ha prestato il fianco ad una subalternità del popolo acrese ad un sistema di potere che ha dimostrato di badare molto più a soddisfare le proprie ambizioni personali che a difendere il territorio da un processo di depauperamento che diventa sempre più drammatico ed avvilente. Occorre uno scatto di orgoglio, dice Feraudo, e difendere il territorio. Solo chi conosce le condizioni orografiche del territorio può comprendere le ragioni di una rivendicazione che non è affatto campanilistica né populista. Le scelte, soprattutto nella sanità, devono essere fatte sempre nell'interesse della collettività e giammai per gli interessi dei singoli o ancor peggio nell'interesse degli amici come purtroppo sta avvenendo nella nostra città. Idv, conclude Feraudo, anche in questo caso starà dalla parte dei cittadini e accompagnerà la denuncia con battaglie ad ogni livello, anche nazionali".

PUBBLICATO 16/12/2010

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