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Il PD a difesa dell'ospedale.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Doveva essere una conferenza stampa, ma alla fine si è rivelato un incontro pubblico molto partecipato. L'invito del Pd, regionale e comunale, è stato accolto, infatti, oltre che dai cronisti, anche dalle altre forze politiche e dagli operatori del settore, ovvero medici e paramedici. L'argomento è scottante e di stretta attualità, il cinema è colmo; il piano di rientro sanitario che penalizza fortemente anche gli ospedali dei centri montani. Ne hanno discusso, ieri, i consiglieri regionali Pd, Guccione e Censore, il sindaco Trematerra e l'on. Marini del Pd. Al termine l'impegno sarà bipartisan. Pd e Udc insieme "per una battaglia di civiltà e per difendere aree disagiate."
Dice Censore in apertura; "il sistema sanitario ha bisogno di correttive ma alla nostra mozione di qualche settimana fa, non è seguito nessun segnale dal governatore Scopelliti."
Per Guccione "un piano di rientro è necessario ma questo deve prevedere un potenziamento degli ospedali montani e non un loro declassamento. Nelle aree interne, dice, è fondamentale garantire i servizi pubblici, il livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti e sociali e gli interventi finalizzati al miglioramento del loro tenore di vita. L'ospedale di Acri fornisce parametri di alta qualità ma rischia, ugualmente, una lenta ma inevitabile chiusura. Il piano prevede, infatti, la riduzione a soli 20 posti di medicina e un pronto soccorso dipendente da un ospedale di riferimento situato a diversi chilometri di distanza. Come si fa a garantire i livelli essenziali di assistenza ad una popolazione il cui territorio è caratterizzato da oggettivi svantaggi orografici, difficoltà di collegamento viario, disagi socio-economici e persino da pesanti squilibri demografici, con una forte incidenza della popolazione anziana?".
D'accordo il sindaco Trematerra; "oggi parliamo tutti la stessa lingua, anche a noi dell'Udc il decreto non piace affatto, Scopelliti lo sa e deve cambiarlo. Invito il governatore regionale a fare un giro sul vasto territorio per rendersi conto dei disagi di cui soffrirebbe la comunità in caso di ridimensionamento. Farò la voce grossa, dice Trematerra, e il fatto che faccia parte dell'Udc non mi impedirà di portare avanti giuste battaglie in difesa di fasce disagiate anche se dovessi scontrarmi con l'alleato."
Insomma, Guccione e Trematerra, Pd e Udc, sulla stessa lunghezza d'onda e insieme per difendere il Beato Angelo. Il Pdl è avvisato.




PUBBLICATO 29/11/2010

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