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Via libera della camera al seggio europeo di Trematerra.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Dopo il via libera della Commissione Affari Costituzionali, anche quello della Camera dei Deputati ieri mattina. Ed ora la possibilità che Gino Trematerra possa sedersi al parlamento europeo si fa concreta. L'emendamento alla ratifica delle modifiche al trattato dell'unione europea, che assegna all'italia un seggio supplementare, è stato votato, oltre che naturalmente dall'Udc, anche da Pd, IdV e Fli. I centristi esultano per questo nuovo ed importante risultato politico. L'atto, discusso ieri mattina a Montecitorio, è passato grazie a 290 no e 251 si. L'emendamento tendeva a ripartire nuovamente i voti, inizialmente previsti per 72 seggi, per 73, quanti sono gli scranni assegnati all'Italia nell'emiciclo di Strasburgo. Maggioranza battuta, quindi, ed ora c'è il passaggio in Senato. La Calabria, e la città di Acri in particolare, gongolano.
Gino Trematerra, 74 anni, è coordinatore regionale dell'Udc ma è anche sindaco della cittadina silana dallo scorso mese di aprile. Non solo; è stato due volte senatore, ed ha ricoperto il ruolo di già assessore e consigliere regionale nonché è responsabile organizzativo del partito e punto di riferimento di Casini in Calabria. Alle europee del 2009 ottenne 55231 preferenze nella circoscrizione Sud risultando il primo dei non eletti e dopo un mostro sacro della politica qual è De Mita che prese 56510 voti, ovvero solo 1280 in più. L'iter non è stato affatto semplice visto che la maggioranza, Pdl e Lega, hanno proposto un'interpretazione della norma che avrebbe assegnato il seggio al Pdl, ovvero a Gargani. Già in commissione, però, la maggioranza è andata sotto di un voto (45 contro 44) alla presenza di esponenti del Pd e Idv ma anche di Fli risultato determinante. Così come ieri mattina. Trematerra all'indomani del voto aveva fatto ricorso al Tar del Lazio che aveva ritenuto fondato il ricorso circa la ripartizione dei seggi. Si trattava di una ridistribuzione dei seggi in tutt'Italia in quanto erano stati proclamati eletti solo 15 eurodeputati invece dei 18 previsti dal decreto del 1 aprile del 2009 del Presidente della Repubblica in base alla popolazione della circoscrizione Sud, risultante dal censimento del 2001. Ma ora il voto della Camera, e in seguito del Senato, potrebbero mettere la parola fine alla querelle.
Adesso, in città, tutti si chiedono se Trematerra, eletto sindaco con settemila voti, il 57%, lasci o meno la poltrona di primo cittadino per l'impegno gravoso all'estero. Secondo le nuove norme non sembra esserci incompatibilità tra le due cariche ma già in campagna elettorale Trematerra aveva affrontato la questione dicendo ai cittadini, ed ai suoi elettori, che, in caso di incompatibilità, avrebbe optato per la carica di sindaco. Vedremo.

PUBBLICATO 26/11/2010

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