"Va bene, forse sono stato un po' ingenuo, ma questo putiferio è davvero esagerato". Valerio Manni, al secolo Valerio Vigliaturo, figlio del maestro Silvio e direttore artistico del museo civico di Acri, è nell'occhio del ciclone da qualche giorno. Da quando, ospite di "Radio Padania", per presentare il suo nuovo album "Il momento giusto", su due piedi, improvvisò una canzone, accompagnato dalla sua chitarra, intitolata S.P.Q.R., sull'onda delle reazioni suscitate dalla personale perifrasi di Umberto Bossi sull'acronimo.
Valerio, che artisticamente ha preso il cognome della madre, è infatti un apprezzato cantautore. Vive a Chieri, in provincia di Torino, "da qualche giorno letteralmente barricato in casa e bombardato da reazioni di ogni tipo".
Questo all'ingrosso il testo: "Topi e serpenti per la pelle/Lupi e sciacalli senza sangue/O che e somari senza arte/Porci e maiali senza palle/ Siamo italiani, sono comunitari/tutti i padani contro quei romani/che vogliono il gran premio/ma non ve lo daremo/correte sulle bighe/e fatevi due righe/A Monza ci vedremo en cul ve lo daremo".
"In realtà - chiosa a mente fredda Valerio - questo è solo l'inizio di una canzone che devo ancora terminare e che probabilmente inciderò. Il mio intento è quello di rappresentare una allegra fattoria, un po' come fece Orwell, in cui alludere allegoricamente all'intera classe politica che ci governa, al di là di partiti e schieramenti. Tutto qui. Chi ci vuole vedere altro, faccia pure, ma è fuori strada".
Comunque, la critica alla classe politica c'è, "perché il Paese ha davvero bisogno di un'autentica riforma in senso federalista e coloro che la impediscono sono i bersagli dei miei versi". A scanso di equivoci, "considero Roma e i romani dei simpaticoni e io mi sento un meridionale fin nel profondo".
A proposito delle sue origini, ricorda che "mio padre è nato ad Acri e la mia famiglia, come dimostrano le energie e la passione con cui ci stiamo dedicando al museo civico, è innamorata di quella terra. Come potrei essere antimeridionale?". Se gli chiedi cosa pensa della secessione, è netto: "non è nemmeno lontanamente ipotizzabile".
In radio ha incontrato Bossi, che gli ha chiesto di "continuare così". Valerio è sinceramente dispiaciuto per una leggerezza "che oltretutto ha messo in ombra il motivo vero di quell'intervista, cioè il mio nuovo album". E' "una tempesta in un bicchier d'acqua e, quando tutto verrà ricondotto dentro i giusti binari, spero che il senso autentico di tutto questo venga fuori".
Intanto, in serata, il sindaco Gino Trematerra è intervenuto con una nota. "Il sindaco di Acri - vi si legge - apprende dalla stampa le notizie a riguardo del Sig. Valerio Vigliaturo e si rammarica di quanto accaduto. Pensava di conoscere una persona diversa, attaccata alle sue origini, ma a quanto pare sembra più propenso verso le idee leghiste. Non si possono che biasimare le "ingiurie artistiche" e le allusioni antimeridionalistiche del Sig. Valerio Vigliaturo e dell'autorevole esponente della Lega. Pertanto - conclude Trematerra - , il sindaco vuole manifestare, a nome della città di Acri, la piena solidarietà ai romani e al loro sindaco Alemanno, per la deplorevole situazione venutasi a creare intorno all'acronimo S.P.Q.R.".


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 02-10-2010.